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Il Pesto Unico
di Paolo Rugarli

Il Pesto Unico

Quel pasticciaccio brutto di via Nomentana

di Paolo Rugarli
di Paolo Rugarli – Ingegnere Strutturista – Milano Premessa Con autentico sbigottimento si è incominciato a leggere e meditare sul nuovo Testo Unico che avrebbe dovuto porre fine ad un periodo tribolato per ridare certezze a chi lavora nel settore delle costruzioni. Quelle che seguono sono delle prime note a commento che vogliono cercare di rendere una idea dello stupore provato da un tecnico nel cominciare a leggere questo testo. Quel pasticciaccio brutto di Via Nomentana Dobbiamo incominciare nuovamente a parlare delle questioni di metodo. E’ spiacevole dirlo, ma “questo o quello pari sono”: niente inchiesta pubblica preliminare, niente commentari, addirittura per votare a favore non è neppure necessario leggere. Come tutti sanno da Piazza Porta Pia parte Via Nomentana, ed è lì che ha sede il Ministero delle Infrastrutture, è lì che c’è il “parlamentino” del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che ha approvato, a larga maggioranza, il Testo Unico del quale stiamo parlando. Il fatto è che la mattina in cui il Consiglio ha votato è stato distribuito un testo di 400 e passa pagine che molti che dovevano votare non avevano mai visto. Citando dalla lettera della Regione Abruzzo (capofila) a tutte le Regioni “subito all’inizio della riunione è stata comunicata dal Presidente Reggente [del Consiglio Superiore] la volontà del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che la seduta straordinaria in atto, pur non escludendo eventuali aggiornamenti, ma in continuità temporale, dovesse concludersi con un voto formale. Un simile annuncio ha creato in gran parte dei presenti un ovvio imbarazzo, sottolineato da numerosi interventi, stante la concreta impossibilità – nel corso di un’unica seduta – anche solo di sfogliare per titoli il ponderoso documento tecnico appena ricevuto, dovendosi contestualmente prestare attenzione alle relazioni previste in svolgimento” Un dettaglio? Sarà. Il Consiglio Superiore ha approvato (e non risulta alcun voto contrario, solo qualche astensione e qualche defezione dell’ultimo minuto). Pare che il fondamentale messaggio ricevuto dal Consiglio fosse, come dice il Poeta, “vuolsi così colà dove si puote e più non dimandare”. Approvazione al primo colpo. Su queste pagine web sono apparsi commenti che lasciavano intendere una ampia convergenza, in realtà questo testo è stato votato anche da persone che non lo avevano neppure letto. Purtroppo questo fatto così importante non è ancora stato portato alla conoscenza del grande pubblico, anche se risulta che agli atti sia presente una lettera del past president del Consiglio Superiore, Prof. Ing. Pozzati, che si lamenta della procedura del tutto inusuale seguita per l’approvazione. Non parliamo poi del contributo preliminare di studio e di riflessione di chi dovrà lavorare nei prossimi anni su questo testo: tale contributo è del tutto assente. Il testo è stato tenuto rigorosamente segreto sinchè non ha avuto la approvazione preliminare del Consiglio Superiore. Ultimo passaggio è il gradimento delle Regioni che, proprio quella mattina hanno fatto sapere di considerare l’approvazione solo preliminare, essendo appunto ancora necessario il gradimento del tavolo tecnico delle Regioni stesse. Nonostante ciò è ormai un dilagare di annunci, articoli declamatorii ed addirittura c’è chi (la DEI, “tipografia del Genio Civile”) ha già stampato il Testo dandone per scontata l’approvazione. Tanto il parco buoi la beve anche questa volta... [continua]
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