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Bari: Guendalina Salimei vince il concorso del Murattiano

Bari: Guendalina Salimei vince il concorso del Murattiano

Via Sparano sarà un ‘gioiello di famiglia’ da mettere in mostra

Bari: Guendalina Salimei vince il concorso del Murattiano
di Cecilia Di Marzo
20/09/2007 - Sabato 15 settembre la giuria del concorso europeo relativo alla Riqualificazione di via Sparano e degli spazi pubblici del borgo murattiano , composta dagli architetti Mauro Galantino, Rocco Carlo Ferrari, Claudio Certini, Davide Cusatelli e dagli ingegneri Vito Nitti e Maurizio Montalto, ha reso noto l' esito della seconda fase del concorso . Primo classificato il progetto “Bari Crossing” capogruppo arch. Guendalina Salimei . Secondo classificato “Cambiamo la pelle “capogruppo arch. Paolo Moramarco; terzi classificati, ex aequo i progetti “Flesh and Stone” capogruppo ing. Alberto Clementi, “Reset” capogruppo arch. Lorenzo Netti, “Ville en mutation” capogruppo arch. Mauro Saito. Il progetto vincitore Il progetto di via Sparano si inserisce in una visione della città come grande spazio da restituire all' attraversamento e alla fruizione pubblica. Attraversamento come esperienza conoscitiva e creativa, come occasione di incontro e di relazione. Per questa ragione il motto scelto è stato Bari Crossing. L'attraversamento della città trova nella direttrice di via Sparano il suo asse più significativo, in grado per il suo sviluppo e la centralità dei suoi luoghi di strutturare più efficacemente l'orientamento spaziale e la percezione della città. Via Sparano non è semplicemente un'arteria da pedonalizzare e da allestire, la sua riqualificazione dovrà assumere una dimensione urbana, proponendosi come modello per una strategia estesa a intere parti della città. Via Sparano: un asse visuale dalla stazione alla città vecchia La via Sparano, importante asse visuale che dalla stazione arriva fino alla città vecchia, una volta eliminati gli elementi che hanno contribuito al suo degrado, riacquista il ruolo di asse visivo oltre che di spina dorsale della città . Pensata come un vero e proprio centro catalizzatore capace di valorizzare con la sua nuova identità tutta la città, luogo in bilico tra interno-esterno coniuga le diverse anime dell’attraversare e dello stare, del commercio e dell’arte, della tradizione e dell’innovazione. Il progetto prevede una serie di interventi che vanno dalla scala urbana a quella di dettaglio in grado di ripensare la Via sotto tutti gli aspetti da quello più tecnico come la razionalizzazione dei sottoservizi a quello più prettamente sociale e filosofico al fine di cambiare il ruolo della strada all’interno della città stessa. L’obiettivo ultimo è far divenire questa Via un vero e proprio gioiello di famiglia da mettere in mostra. Le azioni caratterizzanti il progetto sono i seguenti: • considerare la via all’interno di un sistema più ampio una sorta di piattaforma urbana che, strettamente connessa, alle trasversali sia in grado di costituire uno spessore consistente nella struttura della città; • pensare la via Sparano alla stregua della Via Nuova di Genova, come aveva previsto l’Alessi nel 500, far interagire gli spazi pubblici delle istituzioni commerciali presenti lungo la via creando una serie di episodi architettonici che mettono in contatto i grandi interni commerciali con lo spazio pubblico della città e viceversa. Queste aree tematiche - le piazze salotto - sono dei momenti di pausa e di riflessione caratterizzate da un cambio di pavimentazione e dalla presenza di elementi eccezionali; • eliminare tutti gli elementi che negano la vocazione fortemente prospettica dell'asse di via Sparano innescando un fenomeno di “fuori scala”, le palme in vasca esistenti verranno collocate nella area del parco di piazza Umberto I • riqualificare la pavimentazione della strada attraverso un unica quota che riporta tutto l’asse pedonale a partire dalle vie adiacenti (via Andrea da Bari e via Argiro) con un unico disegno che comprende le basole di pietra lavica intervallate da pietra calcarea, una griglia di raccolta ad impluvium per convogliare le acque piovane in mezzeria, una fascia uniforme di servizio al fine di razionalizzare le griglie di areazione ed i lucernari delle attività commerciali; • razionalizzare la rete dei sottoservizi attraverso una serie di cunicoli dove collocare tutte le reti principali e di sottocunicoli di collegamento tra le dorsali e l'utenza finale; • valorizzare il carattere della strada come una sorta di museo all’aperto inserendo, lungo il percorso, una serie di sculture e degli inserti di pavimentazione a carattere artistico con la possibilità, in alcune aree, di prevedere degli allestimenti temporanei; • mettere nuovamente al centro dell’attenzione le grandi “cattedrali del commercio” restituendo loro dignità con l’uso della luce, alcuni palazzi vengono appositamente illuminati in modo eccezionale al fine di testimoniare il carattere di simboli di un virtuale museo dell’architettura. La luce assume un ruolo trainante nella riqualificazione sociale di questo settore urbano assumendo un ruolo chiave nell’immagine dell’asse di via Sparano; • creazione inoltre di un sistema di illuminazione automatico basato su di una diversa filosofia di illuminazione per “fasce orarie” al fine di modulare in modo diverso le ore del tramonto da quelle serali e da quelle più notturne; • arricchire le vie trasversali soprattutto quelle pedonali con aree verdi per l’ombra e la sosta capaci di ospitare, in alcuni momenti dell’anno, anche particolari mercatini dell’antiquariato o vintage; • riqualificare la piazza Umberto I per fare in modo che si configuri come parco attrezzato e che, seppur attento alla valorizzazione delle essenze preesistenti, si ponga come nuovo polmone verde per l’asse come per tutta la città. Il parco ha un disegno unitario ma individua delle aree tematiche diverse in particolare per l’area di fronte all’Ateneo si e pensata un’area dedicata agli studenti.
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