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Operativo il Piano Città, subito due miliardi per la riqualificazione

Operativo il Piano Città, subito due miliardi per la riqualificazione

Istituita la cabina di regia che dal primo giugno valuterà le proposte dei Comuni interessati a siglare il contratto di valorizzazione urbana

Vedi Aggiornamento del 04/09/2017
di Paola Mammarella
29/05/2012 - Trasformare le aree degradate per favorire la ripresa economica. È entrato nella fase operativa il Piano Città. Due miliardi saranno subito disponibili per l’avvio dei lavori di riqualificazione urbana, mentre dal primo giugno i comuni italiani interessati potranno inviare le proposte di riqualificazione, che saranno valutate dalla cabina di regia istituita ieri.
 
A darne notizia è stato il viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia dopo il “Tavolo Città” con cui è sono state definite tempistica e modalità di attuazione del programma di riqualificazione.
 
Dopo l’avvio dell’operazione i comuni potranno firmare il contratto di valorizzazione urbana con i soggetti coinvolti nel piano. Si tratta di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell'Economia, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente, Ministero della Coesione sociale, Ministero dei Beni Culturali, Cassa Depositi e Prestiti, Agenzia del Demanio, Conferenza delle Regioni, Anci, Ance, Federcostruzioni e Confedilizia.
Il contratto consisterà in un accordo di programma sugli impegni dei soggetti e la destinazione delle risorse assegnate.
 
Nella prima fase, il Piano Città potrà contare su due miliardi che comprendono i fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le risorse della Cassa dei depositi e Prestiti destinate all’housing sociale e quelli dell'edilizia scolastica a disposizione del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.
Completeranno il quadro gli incentivi di Regioni, Comuni e privati.
 
Come specificato da Ciaccia, l’intento del piano è l’apertura celere dei cantieri partendo dal presupposto che l’edilizia e la valorizzazione delle aree urbane degradate costituisce un volano per la crescita.
 
Ricordiamo che il nuovo decreto “sviluppo” urgente, predisposto dal Ministero delle Infrastrutture, contiene misure ad hoc per la riqualificazione e lo sviluppo delle città e prevede la costituzione di un fondo in cui far confluire le risorse non utilizzate o provenienti da revoche, capace di attrarre anche gli investimenti privati (Leggi Tutto).
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