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Ok al nuovo Piano Casa Lazio, lavori fino al 31 gennaio 2015

Ok al nuovo Piano Casa Lazio, lavori fino al 31 gennaio 2015

Rafforzato il ruolo del Min. Beni culturali per superare i contrasti sui vincoli paesaggistici

Vedi Aggiornamento del 21/01/2014
di Paola Mammarella
30/07/2012 - Nuove modifiche per il Piano Casa del Lazio. Dopo tre giornate di discussione, il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge consistente in un emendamento della Giunta interamente sostitutivo del testo precedente, che ha fatto decadere tutte le altre proposte di modifica.
 
Ma vediamo nel dettaglio in cosa consistono le modifiche, raccolte in una scheda di sintesi del Consiglio.
 
Il testo chiarisce innanzitutto che la legge regionale per il rilancio dell’edilizia ha validità fino al 31 gennaio 2015.
 
Nelle procedure per superare i contrasti sull’effettiva esistenza di un vincolo paesaggistico sugli edifici su cui si vuole intervenire, viene rafforzato il ruolo del ministero dei Beni culturali. Vengono inoltre eliminati i riferimenti alle concessioni in sanatoria ottenute tramite silenzio-assenso e specificata la necessità del nulla osta preventivo dell'ente gestore nel caso di interventi che ricadono in aree protette.
 
La nuova norma spiega inoltre che i programmi integrati di riqualificazione urbana e ambientale, previsti dal piano casa, sono interventi volti alla valorizzazione del territorio ed elimina la parte relativa alla possibilità di realizzare impianti sportivi nelle aree naturali protette.
 
Il testo approvato prevede che la Giunta emani un regolamento per disciplinare l'housing sociale e che diventi meno oneroso il passaggio alla proprietà piena per i soci delle cooperative assegnatari di alloggi costruiti in diritto di superficie.
 
Le cooperative a cui i comuni non hanno assegnato le aree su cui edificare nuove "167" potranno chiedere una nuova localizzazione dell'intervento.
 
Nella nuova legge sono inoltre presenti disposizione sui cambi di destinazione d’uso e sulle aree costiere liberate dai programmi di demolizione e ricostruzione, che devono essere destinate alla fruizione pubblica del litorale.

Il testo introduce poi la possibilità per gli enti religiosi di finanziare la realizzazione di edifici di culto attraverso la costruzione di strutture residenziali, commerciali, direzionali, turistiche o per servizi, per una volumetria pari a quella delle opere religiose, fino a un massimo di 3 mila metri quadrati, su terreni di proprietà dell'ente stesso.

Come già spiegato dall’Assessore all’Urbanistica Luciano Ciocchetti, le nuove norme sono frutto di un accordo col Governo dopo l’impugnativa davanti alla Corte Costituzionale.
 
Rispondendo alle accuse dell’opposizione, secondo la quale le procedure con cui è stato approvato il maxiemendamento rappresentano una delegittimazione del Consiglio Regionale, Ciocchetti ha affermato che la democrazia richiede confronto, ma anche decisioni. Vista l’urgenza secondo Ciocchetti è stato più opportuno seguire questa strada piuttosto che esaminare gli oltre quattrocento emendamenti presentati.
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