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Imu, il Governo apre alla revisione dell’imposta sulla casa

Imu, il Governo apre alla revisione dell’imposta sulla casa

Gettito agli enti locali e trasferimenti minori o divisione del tributo in una parte comunale e una statale, attesi gli effetti sulle aliquote

Vedi Aggiornamento del 15/11/2012
di Paola Mammarella
19/09/2012 - l’Imu potrebbe essere rivista e, di conseguenza, abbassata. È quanto emerge dall’audizione alla Camera del direttore del Dipartimento finanze del Tesoro Fabrizia Lapecorella, intervenuta ieri sulla delega fiscale.
 
Secondo Lapecorella, nel 2012 l’Imu dovrebbe fruttare circa 20 miliardi di euro, contro i quasi 10 della vecchia Ici. Una cifra che finirà in parte nelle casse dello Stato. Pur essendo un tributo comunale, infatti, la Manovra Salva Italia ha stabilito che il gettito derivante dagli immobili diversi dall’abitazione principale vada diviso al cinquanta per cento tra enti locali e Amministrazione centrale.
 
Sulla base di queste considerazioni, ma anche delle proteste dei Comuni, il Tesoro ha ipotizzato di rivedere la struttura dell'imposta.
Tra le ipotesi al momento più accreditate ne spiccano due. La prima pensa a concedere ai Comuni tutto il gettito derivante dall’Imu in cambio di minori trasferimenti erariali. La seconda si basa invece sulla divisione dell’imposta in due, una riscossa dallo Stato e l’altra dai Comuni.

Ma come si tradurrebbero i cambiamenti sulle tasche dei contribuenti? Avendo un maggiore margine d’azione, i Comuni potrebbero abbassare le aliquote, o almeno non aumentarle rispetto a quelle fissate dalla Manovra Salva Italia, che come ricordiamo ha stabilito il 4 per mille sull’abitazione principale e il 7,6 per mille sugli immobili diversi.

In generale, anche se le decisioni definitive degli enti locali dovranno essere formalizzate in modo definitivo entro il 31 ottobre, data di approvazione dei bilanci di previsione, nella maggior parte dei casi si è assistito ad un incremento delle aliquote sugli immobili diversi dall’abitazione principale. Il motivo della decisione va ricercato proprio nella norma che impone di dividere i proventi del gettito a metà con lo Stato.

Venendo meno quest’obbligo e compatibilmente alle esigenze di bilancio, gli enti locali potrebbero quindi optare per un livello di imposizione più contenuto, soprattutto nel caso in cui venisse adottata l’ipotesi di suddivisione in due del tributo.
 
Nonostante l’apertura sui possibili aggiustamenti, Fabrizia Lapecorella ha difeso l’introduzione dell’Imu sia per motivi di convergenza che per un adeguamento all’Unione Europea. Secondo Lapecorella, in Italia il reddito disponibile è meno concentrato della ricchezza immobiliare totale. Allo stesso tempo, la tassazione immobiliare è più bassa rispetto ad altri paesi europei, attestandosi nel 2011 allo 0,6% contro il 3,5% del Regno Unito e il 2,4% per la Francia, con una media Ocse dell'1,1%.
 
Si attende quindi di capire quali saranno i passi del Governo per la correzione dell’imposta municipale unica. Ma soprattutto come queste decisioni si ripercuoteranno sul livello della tassazione sulla casa.
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