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Ristrutturazioni, sono ammesse le riduzioni di volumetria

Ristrutturazioni, sono ammesse le riduzioni di volumetria

Tar Campania: non si commette nessun abuso perché l’intento del legislatore è vietare gli ampliamenti

Vedi Aggiornamento del 26/11/2014
di Paola Mammarella
05/09/2014 - Gli interventi di ristrutturazione possono implicare la riduzione della volumetria preesistente. Lo ha chiarito il Tar Campania con la sentenza 4265/2014.
 
Il Tribunale amministrativo è intervenuto sul ricorso contro i titoli abilitativi rilasciati dal Comune per la ristrutturazione e il cambio di destinazione d’uso di due edifici, che prevedevano la diminuzione della volumetria preesistente.
 
Secondo i ricorrenti, dato che lo strumento urbanistico prevedeva che la ristrutturazione dovesse essere effettuata a parità di volume, la diminuzione della volumetria rappresentava un abuso edilizio.
 
Il Tar ha invece respinto il ricorso affermando che, a suo avviso, l’intento del legislatore è quello di vietare gli ampliamenti volumetrici connessi agli interventi di ristrutturazione. Al contrario, secondo i giudici amministrativi non ci sarebbero ragioni per vietare la riduzione dei volumi.
 
Il volume preesistente, ha concluso il Tar, deve essere considerato uno standard massimo di edificabilità, oltre il quale la normativa in vigore ammette solo gli adeguamenti alle norme antisismiche. Per questo motivo, anche in presenza di una diminuzione della volumetria, l’intervento può continuare ad essere considerato una ristrutturazione edilizia.

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