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Calcolo delle parcelle, gli Ordini degli architetti ritirano i software

Calcolo delle parcelle, gli Ordini degli architetti ritirano i software

Gli Ordini di Firenze, Roma e Torino si impegnano a chiudere la contestazione dell’Antitrust

Vedi Aggiornamento del 29/01/2015
di Rossella Calabrese
30/09/2014 - Gli Ordini degli Architetti di Firenze, Roma e Torino non rimetteranno online il software per il calcolo delle parcelle professionali, che avevano messo a disposizione dei propri iscritti, e ricorderanno loro l’obbligo di redigere il preventivo, non appena ricevono un incarico.
 
Sono questi gli impegni formalmente presi dai tre Ordini provinciali dopo che i software per calcolare i compensi professionali, messi a disposizione degli iscritti sui siti web, sono stati contestati dall’Antitrust perché considerati alla stregua di “intese restrittive della concorrenza”.
 
A finire sotto la lente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato era stato un calcolatore che consentiva al professionista di definire il proprio compenso compilando una serie di voci già predisposte e ottenendo un valore dell’importo della parcella.
 
Tutti e tre gli Ordini specificavano che le tariffe sono state abrogate dal Decreto Bersani (DL 1/2012 convertito nella Legge 27/2012), che il metodo di calcolo proposto - che utilizza le tariffe vigenti prima del Decreto Bersani - costituiva solo uno dei possibili parametri per calcolare il compenso e che la sua applicazione non è obbligatoria.

Ma per l’Antitrust, gli Ordini di Roma, Firenze e Torino, essendo enti territoriali rappresentativi di “imprese”, sono delle associazioni di imprese; quindi i servizi di calcolo dei compensi professionali sono definibili “intese”, che sono vietate perché alterano la concorrenza.
 
All’apertura dell’istruttoria da parte dell’Antitrust il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori aveva definito “grave” il fatto che “un’Autorità pubblica delegata a regolare il mercato e proteggere i consumatori, dedichi il suo tempo e le sue risorse a rincorrere i fantasmi di un inesistente trust di 150 mila architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, il cui reddito medio è certificato ormai inferiore ai 20 mila euro annui” (leggi tutto).
 
La procedura è comunque andata avanti con la richiesta da parte dell’Antitrust ai tre Ordini (Provvedimento 13 maggio 2014) di impegnarsi a sanare le azioni “restrittive della concorrenza” che sono state loro contestate.
 
Con il Provvedimento 24 settembre 2014, l’Autorità ha pubblicato gli impegni dei tre Ordini, sottoponendoli ad osservazioni, che dovranno pervenire per iscritto, entro il 30 ottobre 2014. Alle eventuali osservazioni gli Ordini potranno rispondere entro il 29 novembre 2014.



 
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