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Subappalto e qualificazione, professionisti e imprese scettici sul Codice Appalti

Subappalto e qualificazione, professionisti e imprese scettici sul Codice Appalti

Unitel: nei piccoli Enti locali personale e risorse insufficienti per adeguarsi alla nuova normativa

Vedi Aggiornamento del 18/07/2016
Subappalto e qualificazione, professionisti e imprese scettici sul Codice Appalti
di Paola Mammarella
24/05/2016 - Limiti al subappalto e requisiti per partecipare alle gare non piacciono a imprese e professionisti. È emerso durante un convegno sul Codice Appalti organizzato da Unitel, Unione nazionale italiana dei tecnici degli Enti locali.
 
In apertura il Presidente Unitel, Bernardino Primiani, ha sottolineato anche che la complessità della nuova normativa implica una sfida soprattutto per le piccole realtà locali, che spesso non hanno né il personale tecnico sufficiente né il supporto legale e amministrativo su cui possono invece contare le grandi stazioni appaltanti.
 

Subappalto e nuovo Codice Appalti

Il vice Presidente Ance, Edoardo Bianchi, intervenuto al convegno, ha ribadito la contrarietà dell’Associazione nazionale costruttori edili ai limiti al subappalto fissati dal Codice Appalti (D.lgs. 50/2016).
 
“Il codice presenta molte ombre e qualche luce, ma contiamo molto sulle linee guida dell’Anac che speriamo diano indicazioni chiare su come applicare le nuove norme. In particolare bisogna intervenire sul subappalto per evitare che con le nuove disposizioni venga distorto il mercato dei lavori pubblici andando contro la disciplina europea” -ha affermato Bianchi.
 
In base al Codice degli Appalti, il subappalto non può superare la quota del 30% dell’importo complessivo del contratto di lavori. Il vincitore di una gara può ricorrere al subappalto solo se la Stazione Appaltante ha previsto questa chance nel bando. Ma non solo, perché negli appalti di importo superiore alla soglia comunitaria (5.225.000 euro per i lavori, 135.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle amministrazioni governative, 209.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle altre amministrazioni) il Codice prevede che il partecipanti indichi, al momento della presentazione dell’offerta, una terna di subappaltatori.
 
Per il vicepresidente Bianchi in alcune aree e per certe lavorazioni non ci sono abbastanza operatori da invitare, quindi il rispetto della norma risulterebbe difficoltoso.
 

Codice Appalti, i requisiti per partecipare alle gare

A proposito dei requisiti richiesti ai professionisti e alle imprese per partecipare alle gare, sempre il vicepresidente dell’Ance, Edoardo Bianchi ha affermato che “a valle di una riduzione del 54% della spesa pubblica per investimenti negli ultimi 10 anni, non è accettabile l’aumento dei requisiti di qualificazione richiesti alle imprese.”
 
Anche gli Architetti hanno lamenano che, per potersi qualificare a partecipare alle gare di importo superiore a 100 mila euro, il fatturato globale per servizi di ingegneria e di architettura espletati negli ultimi tre esercizi antecedenti la pubblicazione del bando deve essere al "massimo pari al doppio dell'importo a base di gara". Questo requisito, lamentano molti operatori, rischia di sbarrare la strada non solo ai giovani, ma anche a tutti gli operatori colpiti dalla crisi. Si tratta, sostengono gli operatori, di un peggioramento rispetto alla normativa precedente, che invece prendeva in considerazione il fatturato degli ultimi cinque esercizi e i servizi analoghi svolti nel decennio precedente alla pubblicazione del bando.
 
Per i lavori  i requisiti dovranno essere indicati nel dettaglio dall’ANAC. In generale, però, anche Pierluigi Mantini, membro della Commissione che ha scritto il nuovo Codice degli Appalti, ha affermato che sono necessari dei ritocchi.

 
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