I Criteri Ambientali Minimi (CAM) rappresentano i requisiti ambientali stabiliti per le diverse fasi del processo di acquisto pubblico, mirati a identificare le soluzioni progettuali, i prodotti e i servizi con il miglior profilo ambientale lungo l'intero ciclo di vita. Definiti nel contesto del Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione (PAN GPP 2023), i CAM sono adottati attraverso decreti del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.
L'adozione sistematica e uniforme dei CAM promuove l'uso di tecnologie ambientali avanzate e prodotti ambientalmente preferibili, creando un effetto leva sul mercato. Questo stimola anche gli operatori economici meno virtuosi ad allinearsi alle nuove esigenze della pubblica amministrazione, contribuendo a un mercato più sostenibile.
In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie all’art. 18 della L. 221/2015 e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.Lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.Lgs 56/2017), che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti. Questo dettato normativo è stato confermato anche nell'ultimo Codice, con l'articolo 57 comma 2 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, che prevede l'obbligo di applicazione, per l'intero valore dell'importo della gara, delle "specifiche tecniche" e delle "clausole contrattuali", contenute nei criteri ambientali minimi (CAM).
Questo obbligo normativo non solo riduce gli impatti ambientali, ma promuove anche modelli di produzione e consumo più sostenibili e circolari. Inoltre, favorisce la diffusione dell'occupazione "verde". L'applicazione dei CAM consente alla Pubblica Amministrazione di ottimizzare i propri consumi e ridurre le spese, valorizzando la qualità ambientale e rispettando i criteri sociali.
L'adozione sistematica e uniforme dei CAM promuove l'uso di tecnologie ambientali avanzate e prodotti ambientalmente preferibili, creando un effetto leva sul mercato. Questo stimola anche gli operatori economici meno virtuosi ad allinearsi alle nuove esigenze della pubblica amministrazione, contribuendo a un mercato più sostenibile.
In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie all’art. 18 della L. 221/2015 e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.Lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.Lgs 56/2017), che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti. Questo dettato normativo è stato confermato anche nell'ultimo Codice, con l'articolo 57 comma 2 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, che prevede l'obbligo di applicazione, per l'intero valore dell'importo della gara, delle "specifiche tecniche" e delle "clausole contrattuali", contenute nei criteri ambientali minimi (CAM).
Questo obbligo normativo non solo riduce gli impatti ambientali, ma promuove anche modelli di produzione e consumo più sostenibili e circolari. Inoltre, favorisce la diffusione dell'occupazione "verde". L'applicazione dei CAM consente alla Pubblica Amministrazione di ottimizzare i propri consumi e ridurre le spese, valorizzando la qualità ambientale e rispettando i criteri sociali.