06/11/2002 - Il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia in Molise, che ha provocato la morte di ventisei bambini rimasti vittime delle macerie del terromoto, ha riaperto il capitolo sulla sicurezza degli edifici scolastici in Italia. E mentre la magistratura ha sequestrato tutti i documenti relativi ai lavori nell'Istituto, costruito nel 1953 e successivamente sopraelevato ma il cui restauro era terminato solo 55 giorni prima della tragedia, e mentre il progettista della scuola, Giuseppe La Serra, afferma che "sono state rispettato le regole", si guarda ai dati sulle altre strutture italiane.
Secondo il monitoraggio del ministero dell'Istruzione, realtivo allo scorso febbraio, 5.468 scuole in Italia non sono in possesso del certificato di agibilità statica (contro le 4.122 che lo posseggono), 7.021 non sono in possesso del certificato di prevenzione incendi (2.569 sì); in 3.544 non ci sono le scale di sicurezza (6.046 sì), in 1.980 non ci sono le porte antipanico (7.610 sì), in 1.975 strutture non sono state effettuate le prove di evacuazione (7.615 sì), in 3.462 gli impianti elettrici non sono a norma (6.128 sì). Pronta, allora, la richiesta dell'Associazione nazionale dei comuni italiani e l'Unione delle province che sollecitano un incontro urgente al presidente del Consiglio e al ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti: ''Dal 2001 non riceviamo più una lira - hanno spiegato - per la sicurezza nelle scuole. Il sindaco ha la responsabilità penale in caso di disastri o incidenti, ma è messo nell'impossibilità di agire. Oggi al governo chiediamo uno stanziamento straordinario di 3 miliardi di euro".
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