PROGETTAZIONE
Progettazione BIM da 4 milioni di euro in su, la richiesta dei Comuni
Professionisti ammessi alla verifica dei progetti
CERTIFICAZIONE
Professionisti ammessi alla verifica dei progetti
Le novità introdotte dalla bozza di Regolamento del viceministro per le Infrastrutture Ugo Martinat
26/01/2005 - Al via anche per professionisti e società di ingegneria la validazione dei progetti. La novità è introdotta dalla bozza di regolamento del viceministro per le Infrastrutture Ugo Martinat.
Il mercato dei lavori viene diviso in due fasce a seconda che si tratti di opere di valore inferiore o superiore ai 20 milioni di euro.
Alla fascia di lavori sopra i venti milioni sono ammesse le società di verifica o le società di ingegneria. Per entrambe sarà tuttavia obbligatorio l’accreditamento presso il Sincert, in base alle regole stabilite dalla norma Uni En 45004.
Per opere al di sotto dei 20 milioni ad occuparsi della verifica dei progetti potranno essere, oltre le società di verifica, anche i professionisti. In questo caso, però, non sarà necessario l’accreditamento del Sicert, ma solo la certificazione di qualità Iso 9001/2000, che attesterà la separazione tra unità di verifica e unità di progettazione. Sarà tuttavia necessario per i tecnici dimostrare di non aver avuto negli ultimi tre anni rapporti professionali con gli studi firmatari del progetto da verificare.
Per i lavori al di sotto di 500mila euro non ci sarà bisogno nemmeno della certificazione di qualità.
Una commissione ministeriale si occuperà di controllare le procedure di accreditamento e di verifica.
L’intento – spiega Martinat – è di aprire il più possibile il mercato proprio allargando a chi si occupa di progettazione.
Ad accogliere positivamente la bozza del provvedimento sembrerebbero esser stati i rappresentanti dei professionisti. Due le motivazioni sostanziali: da un lato l’accelerazione che il provvedimento consentirebbe sulle verifiche dei progetti, dall’altro la fine del fenomeno di elusione della norma sulla validazione.
In disaccordo sarebbero, invece, le società di verifica riunite in Ascoteco, per le quali ammettere anche i professionisti alla verifica dei progetti implicherebbe uno screditamento del servizio alla luce della imparzialità che dimostrerebbero nei confronti dei colleghi firmatari dei progetti.