31/01/2005 – Sarà lo studio romano IaN+ a firmare la nuova sede del Tittot a Taipei, il primo Museo del vetro in Asia. Il progetto è risultato vincitore nella seconda fase della competizione internazionale che riuniva una short list di quattro finalisti.
La proposta progettuale dello studio IaN+ - formato da Carmelo Baglivo e Luca Galofaro per la progettazione architettonica e Stefania Manna per l’engineering – ha superato lo studio olandese Casanova & Hernandez, l’americano Obra e lo studio milanese Idea.
Il concorso richiedeva per il nuovo Tittot Glass Art Museum un edificio in vetro dove potessero trovare spazio sale per eventi e allestimenti, negozi ed un ristorante. La combinazione di vetro ed una particolare illuminazione notturna veniva poi suggerita per mettere in risalto le caratteristiche architettoniche del nuovo edificio della capitale di Taiwan.
Due i concetti base – spiega Luca Galofaro - che hanno ispirato il progetto: una organizzazione semplice per una naturale integrazione tra progetto e paesaggio, ed il vetro quale elemento emblematico per la definizione degli spazi interni ed esterni della struttura.
Proponendo la realizzazione in vetro sia per interni che per esterni il progetto dello studio romano mette in pratica le esigenze progettuali illustrate nel bando. L’edificio principale si sviluppa su due livelli; una sottile lama verticale, destinata ad accogliere uffici e spazi direzionali, rappresenta l’elemento che si confronta con il paesaggio urbano di Taipei.
L’idea di un assottigliamento del confine tra città e ambiente è stata al centro di un ulteriore recente successo dello studio Ian+ al concorso “La città del futuro” indetto da Ance sul tema dell’abitare.
Costituito nel 1997, lo studio romano si è già affermato in diverse occasioni. Tra queste, il primo premio al concorso nazionale Elastic Box alla Luce di Ferrara, ed ancora un primo premio nel concorso nazionale sui parchi dell’Eur.
Due progetti – “La casa di Goethe” e “La fondazione Mies van der Rohe” - fanno attualmente parte della collezione permanente del FRAC Centre (Fonds Régional d’Art Contemporain) in cui sono raccolti diversi lavori sperimentali dagli anni ’50 ad oggi.
www.ianplus.it
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In collaborazione con Archilovers
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