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Edilizia ad alta efficienza energetica

Edilizia ad alta efficienza energetica

Recepimento della direttiva europea, ruolo delle amministrazioni locali, necessità di creare sensibilità, l’esempio di Bolzano CasaClima

Vedi Aggiornamento del 03/11/2006
di Roberta Dragone
Vedi Aggiornamento del 03/11/2006
10/03/2006 - “Edilizia ad alta efficienza energetica” . Questo il titolo del convegno organizzato il 2 marzo scorso da Next Energy, il salone dedicato all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili che si è svolto dal 28 febbraio al 4 marzo 2006 presso il nuovo polo fieristico di Rho, nell’ambito di Mostra Convegno Expocomfort - fiera internazionale dell’impiantistica civile e industriale.

Il recepimento in Italia della direttiva europea, l’importanza del ruolo delle amministrazioni locali, la necessità di creare sensibilità attorno all’argomento, l’esempio CasaClima della provincia di Bolzano. Questi i punti salienti su cui si sono interrogati i relatori del convegno.

Il recepimento della direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici rappresenta una preziosa occasione per promuovere l’innovazione. Ma perché questo avvenga realmente è necessario rendere gratuite la formazione e l’assistenza; promuovere l’innovazione industriale per incentivare i progettisti, che ad oggi devono inoltre far fronte ad una normativa complessa nonché incompleta. Con tale osservazione Federico Butera - Professore ordinario di Fisica Tecnica Ambientale presso il Politecnico di Milano - ha inaugurato il convegno tecnico sull’efficienza energetica in edilizia.

L’uso intelligente delle attuali tecnologie, già disponibili sul mercato, potrebbe garantire un risparmio di energia del 30%, rientrando negli obiettivi del protocollo di Kyoto. Tuttavia - denuncia il presidente di Assotermica Claudio Bianchini Abbiamo atteso ben 14 anni per l’emanazione di uno dei decreti attuativi della Legge 10/1991. E siamo ancora in attesa degli altri. La speranza si sposta ora verso il decreto 192 del 18 agosto 2005, emanato in attuazione della direttiva europea 2002/91/CE.
“Il risparmio di energia - conclude Bianchini - sarebbe la più grande manovra finanziaria che il Governo possa promuovere”.

Il presidente Aicarr - Associazione italiana condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione - Cesare Maria Joppolo ha individuato i principi di una progettazione attenta alla qualità ambientale.
- “minimizzare gli impatti antropici sulla natura per non provocare danni irreversibili ai processi naturali”;
- definire le prestazioni e gli obiettivi per un rispetto del “green design”;
- minimizzare i consumi di ciò che non è rinnovabile, e le emissioni di liquidi e rifiuti solidi che il funzionamento di un edificio comporta.
Joppolo ha quindi illustrato il funzionamento dei nuovi motori ad alta efficienza energetica, delle caldaie e degli impianti di climatizzazione.

Sul ruolo degli enti locali è intervenuto Giuliano Dall’O’ - architetto, professore associato di Fisica Tecnica Ambientale presso il Dipartimento BEST del Politecnico di Milano : “Per contenere i consumi e aumentare l’efficienza, esistono anche i presupposti economici favorevoli. Ma per accelerare il processo di riqualificazione sono necessarie azioni politiche mirate”.
Le amministrazioni locali hanno tutti gli strumenti per promuovere un concreto processo di miglioramento dell’efficienza che non può prescindere da un coinvolgimento di tutti: cittadini, progettisti, imprese, aziende, istituti di credito.
“L’esperienza lombarda ha dimostrato l’efficacia dello strumento dei Regolamenti edilizi comunali che fino ad ora non hanno mostrato criticità”. È dunque fondamentale allargare il network con i comuni che li hanno adottati. Ma non esiste una bacchetta magica: è fondamentale puntare su un mix di soluzioni: involucro, impianti, fonti innovabili.

È infine intervenuto Hanspeter Munter , direttore generale dell’ Associazione provinciale artigianato di Bolzano , che ha raccontato la storia e il successo dell’esperienza CasaClima, cui va senza dubbio la primogenitura della certificazione energetica, e sulla quale si basa l’esperienza della Provincia di Milano (vedi altre notizie segnalate in basso).

La sensibilità al problema energetico - spiega Munter - è derivata dalla contingenza della situazione climatica di una zona di montagna che comporta un consumo di energia molto elevato.
“Austria, Svizzera e Germania, geograficamente vicine, sono stati preziosi esempi da cui trarre informazioni”.
La storia di Bolzano è iniziata quindici anni fa, quando i carpentieri dell’Apa proposero la realizzazione di case in legno ad alto risparmio energetico. Con l’Ufficio Aria e Rumore della Provincia di Bolzano è successivamente nata una collaborazione con l’obiettivo di creare sensibilità e mostrare l’utilità di questa nuova concezione edilizia.
“Abbiamo preferito - sottolinea Munter - la diffusione di una cultura all’imposizione di una norma”. Concorsi pr la casa ecologica, convegni e serate per sensibilizzare professionisti e cittadini, iniziative di formazione per più di 1.000 aziende per creare l’esperto CasaClima che con il suo interesse diffondesse l’informazione. La Provincia ha inoltre elaborato un software per la certificazione. In tal modo oggi a Bolzano una casa di classe energetica non alta non è rimpiazzabile sul mercato.
“A Bolzano una casa tradizionale - continua Munter - consuma in un anno dai 25 ai 30 litri di olio combustibile. Il consumo annuo di una abitazione CasaClima di classe C è pari a 7 litri; una di classe B ne consuma 5, mentre una di classe A ne consuma 3, cioè il 30% in meno rispetto ad una casa tradizionale”.

“La storia di “casaclima” in Alto Adige - conclude il relatore - ha dimostrato quanto sia importante la collaborazione fra organi legiferanti e forze produttive e, persino in cantiere, la collaborazione fra tutti gli artigiani coinvolti: solo con questa collaborazione si riesce ad operare quel cambiamento di mentalità necessario sia per far muovere l’economia a favore dell’ambiente che per costruire nel modo più appropriato”.


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