Contratto edili, pronta l'ipotesi per il rinnovo
PROFESSIONE
Contratto edili, pronta l'ipotesi per il rinnovo
Richiesto un aumento mensile di 105 euro e il miglioramento della sicurezza e della qualità del lavoro nei cantieri
10/09/2007 - È stata definita nei giorni scorsi dai sindacati delle costruzioni, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, l’ipotesi di piattaforma (allegata sotto) per il rinnovo del Contratto Nazionale dell’edilizia, in scadenza il 31 dicembre prossimo, che interessa in Italia circa 1.250.000 lavoratori dipendenti e 400.000 imprese.
Aumento mensile di 105 euro, consolidamento degli strumenti bilaterali di attuazione contrattuale, miglioramento della qualità del lavoro nei cantieri e nel territorio, abbassamento del livello di precarietà, sicurezza e qualificazione professionale, formazione. Sono questi i punti principali della piattaforma messa a punto dai sindacati.
La piattaforma sarà ora sottoposta all’esame dei lavoratori, attraverso una vasta campagna di assemblee nei luoghi di lavoro, per essere approvata entro il 12 ottobre prossimo. La proposta sarà poi trasmessa all’Ance (l’Associazione Nazionale Costruttori Edili) per dare avvio alla fase della contrattazione.
Il settore dell’edilizia, pur registrando alti livelli di produzione, profitti e occupazione, in crescita negli anni futuri, risente della destrutturazione delle grandi e medie imprese che, utilizzando sempre più diffusamente il sistema di gara del General Contractor, esternalizzano i processi produttivi, riducendo il cantiere da fabbrica a mero centro di assemblaggio di pezzi provenienti da diversi processi produttivi.
Preoccupanti restano i problemi degli infortuni, del lavoro irregolare e della situazione di precarietà per un gran numero di lavoratori. Aumenta in maniera esponenziale anche il numero dei lavoratori stranieri, che rappresentano ormai più del 25% della forza lavoro del settore.
Il contesto normativo in cui si discuterà del nuovo contratto è complesso: da una parte, passi avanti si sono fatti riguardo al contrasto del lavoro nero grazie al consolidamento del DURC e a nuove norme come il tesserino di riconoscimento, l’assunzione prima dell’inizio del lavoro, la congruità, il nuovo sistema sanzionatorio per la sicurezza; dall’altra, alcune di queste norme sono in attesa da mesi di decreti attuativi. Di qui l’annuncio di iniziative dei sindacati per sollecitare il Governo a consolidare la legislazione del settore.
Particolare attenzione è inoltre dedicata all’ultima circolare del Ministero del Lavoro di rettifica alle norme della nuova legge sulla sicurezza (Legge 123/2007) che, in una prima versione, immediatamente smentita dal Ministero, escludeva l’edilizia dal blocco dei lavori in caso di violazione delle norme sulla sicurezza.
I sindacati rivendicano dunque una diversa qualità delle relazioni industriali e della concertazione, il consolidamento degli strumenti bilaterali di attuazione contrattuale, il miglioramento della qualità del lavoro nei cantieri e nel territorio, dei diritti, l’incremento del reddito e l’abbassamento del livello di precarietà.
Ma puntano anche a migliorare la qualità del lavoro, la sicurezza e la qualificazione professionale, attraverso il rilancio del sistema formativo, la formazione d’ingresso, l’utilizzo del diritto allo studio in orario di lavoro per i corsi di alfabetizzazione ai lavoratori stranieri, la ricomposizione dell’organizzazione del cantiere ai fini della sicurezza e della rappresentanza, aumentando l’importanza del ruolo dei rappresentanti sindacali e chiedendo che il cantiere sia considerato un’unica unità produttiva, il rafforzamento degli Enti Bilaterali di attuazione del contratto e, infine, la riaffermazione della dignità del lavoro edile come incentivo alla permanenza nel settore.