Le Pmi edili contestano il nuovo decreto sul Durc
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Le Pmi edili contestano il nuovo decreto sul Durc
Le sanzioni sono decisamente sproporzionate rispetto alle violazioni
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del 05/09/2008
10/12/2007 - A pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DM del 24 ottobre 2007 che estende l’obbligo del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) a tutti i settori di attività ( leggi tutto ), arrivano le prime reazioni dagli operatori del settore edile.
La Consulta nazionale artigianato e piccola e media impresa edile (che riunisce ANAEPA-Confartigianato, ANIEM-Confapi, CNA-Costruzioni, Casartigiani e CLAAI) esprime “forte dissenso sul decreto che attua le disposizioni della legge finanziaria 2007 in materia di DURC”.
“È condivisibile pretendere la regolarità contributiva dalle imprese di ogni settore che richiedono benefici e incentivi - affermano i Presidenti delle Associazioni della Consulta con un comunicato (allegato sotto) - ma il decreto introduce, anche per le imprese edili, in aggiunta alla mancata regolarità contributiva, un elenco di violazioni in presenza delle quali non viene rilasciato il DURC per periodi variabili da 3 a 24 mesi. Nel caso dell’edilizia le sanzioni sono decisamente sproporzionate rispetto alle violazioni. Gli estensori della norma forse non hanno ricordato che un’impresa di altri settori alla quale non si rilascia il DURC perde il diritto a benefici e contributi, ma può continuare a svolgere la sua attività, mentre un’impresa edile senza DURC non può lavorare, visto che il documento è necessario sia per partecipare agli appalti pubblici che per i lavori privati.” Questo decreto, secondo la Consulta, è l’ennesimo episodio che testimonia un approccio inaccettabile delle Istituzioni ai problemi della regolarità e della sicurezza nel comparto delle costruzioni.
“L’allarme delle piccole imprese artigiane non va sottovalutato in relazione alle difficoltà di vedersi rilasciato il Durc – afferma la Feneal-Uil (Federazione nazionale lavoratori edili affini e del legno). Il Durc sta svolgendo una funzione importantissima per l’emersione dal lavoro nero e per la regolarità nel lavoro. Al 30 ottobre 2007 sono stati, infatti, già emessi dalle casse edili 2 milioni e 200 mila Durc per il solo settore delle costruzioni, più del doppio di quelli emessi dalle altre categorie, forniture e servizi. Non vorremmo che per un eccesso di zelo, non richiesto, si vanificasse il ruolo positivo di questo strumento. Ci auguriamo, invece, che il Ministero del Lavoro in una circolare interpretativa, per il settore edile, attenui la portata delle cause ostative al rilascio del Durc, al fine di evitare la chiusura di numerose imprese, le più strutturate.”