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Norme tecniche: il CNI chiede una proroga

Norme tecniche: il CNI chiede una proroga

Anche le Regioni si rivolgono al Ministro Di Pietro per chiedere chiarezza

Vedi Aggiornamento del 31/01/2008
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 31/01/2008
09/01/2008 - La mancata proroga dell’entrata in vigore delle Norme Tecniche per le Costruzioni (DM 14 settembre 2005) sta provocando non pochi problemi ai progettisti che in questi primi giorni del 2008 sono improvvisamente alle prese con una normativa del tutto nuova. Ricordiamo, infatti, che l’art. 20 del decreto Milleproroghe ( DL 248 del 31 dicembre 2007 ) prevede un periodo transitorio di 18 mesi per le revisioni generali delle norme tecniche. Tali revisioni - che sostituiranno il DM 14 settembre 2005 - non sono ancora state pubblicate; ne consegue che è stato fissato un periodo transitorio per una norma che non esiste ancora; contemporaneamente però è scaduta la proroga dell'entrata in vigore del DM 14 settembre 2005 che, ad oggi è vigente ( leggi tutto ). Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha pertanto chiesto, con una circolare, al Ministero delle Infrastrutture e al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici di riformulare l’articolo 20 del DL 248/2007 per rendere chiara e inequivocabile la proroga dell'applicazione della normativa previgente, per la durata di 18 mesi. Alla circolare è allegato un parere del Centro Studi CNI , a firma del Presidente ing. Giovanni Angotti, sul regime transitorio introdotto dal suddetto articolo 20, secondo il quale “allo stato, la proroga di 18 mesi a partire dal 01.01.2008, deducibile dal citato art. 20, concerne l'applicazione delle norme previgenti al DM 14.09.2005 e cioè quelle del DM 9.1.1996 e del DM 16.1.1996”. E sempre a fronte delle incertezze emerse dopo la pubblicazione del DL 248/2007, la Regione Emilia Romagna , con una nota del 2 gennaio 2008 indirizzata ai Servizi Tecnici di Bacino, ha consigliato, per i progetti che dovessero essere redatti o istruiti in questi giorni, di tenere (o fare) presente la insufficiente chiarezza dell’attuale quadro normativo di riferimento. Trasmetterà nuove informazioni solo a seguito di notizie ufficiali in ambito nazionale. La Regione Umbria invece, in qualità di capofila della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per “Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio ”, si è rivolta direttamente al Ministro delle Infrastrutture chiedendo, con una nota del 4 gennaio 2008, di farsi promotore, con la massima urgenza, di un provvedimento che proroghi il termine dell’art. 5 del D.L. n. 136/04 - già fissato dall’art. 8 della legge n. 17/07 al 31 dicembre 2007 - fino all’entrata in vigore della nuova normativa. Anche l’ OICE (Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica) mette in guardia dai rischi derivanti dalla mancata pubblicazione delle nuove norme tecniche. “La norma di proroga contenuta nel decreto legge di fine anno, in assenza di pubblicazione in gazzetta delle nuove norme tecniche messe a punto in questi mesi – spiega il Vice Presidente, architetto Braccio Oddi Baglioni -, crea una situazione di difficoltà operativa ai progettisti e alle stazioni appaltanti dal momento che dal primo gennaio sarebbero entrate in vigore le norme del primo decreto ministeriale che, come è noto, contengono palesi errori tecnici che ne rendono impossibile l’applicazione.” Per l’associazione confindustriale occorre quindi intervenire al più presto per sanare i rischi che derivano dalla messa a regime delle disposizioni del 2005: “ Innanzitutto auspichiamo – continua Oddi Baglioni - che al più presto il Ministero delle infrastrutture faccia pubblicare in gazzetta le nuove norme tecniche evitando che le norme del 2005 trovino applicazione; il problema è infatti che le eccezioni contenute nell’articolo 20 del decreto mille proroghe sono tante e tali che l’applicazione della disciplina transitoria prevista dall’articolo 5 della legge 186 potrà avvenire in pochissimi casi, con un evidente rischio di paralisi del settore, almeno a livello progettuale, derivante dalla necessità di progettare seguendo le errate norme del 2005.”
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