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NTC: le software house chiedono norme chiare

NTC: le software house chiedono norme chiare

Denunciata la mancanza di riconoscimento del ruolo del software

Vedi Aggiornamento del 10/03/2008
Vedi Aggiornamento del 10/03/2008
25/01/2008 - Sulla vicenda delle norme tecniche è intervenuta l’AIST (Associazione Italiana Software Tecnico) che ha inviato una lettera al Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro per segnalare i disagi riscontrati dai professionisti che operano nel ramo delle costruzioni. “Dal 2003 ad oggi (dalla pubblicazione della OPCM 3274) sono state emanate diverse norme poi corrette, sospese e sostituite varie volte, creando un vuoto normativo, tant’è che a distanza di quasi cinque anni non si è riusciti ad emanare una normativa che metta i tecnici nelle condizioni di poter operare in modo chiaro. Le ultime difficoltà riscontrate in questi giorni per quanto riguarda la pubblicazione delle ulteriori modifiche ai testi già approvati con le conseguenti proroghe, non solo non risolvono il problema ma accentuano ulteriormente l’incertezza già ampiamente riscontrata. Tale stato di confusione e incertezza generato da una norma tecnica poco chiara potrebbe inoltre portare all’elusione, involontaria, della stessa normativa, oltre a causare difficoltà nel ricercare la corretta applicazione in sede di verifica preventiva del progetto da parte delle autorità preposte al controllo, nonché in fase di collaudo e verifica delle responsabilità in capo ai professionisti ed altre figure a seguito di rovine, dissesti, incidenti, sciagure determinate da crolli ecc. L’assenza di una corretta gestione, rischia, pertanto, di recare danni al “sistema” ingegneria nel suo complesso e, quindi, a buona parte dell’economia nazionale, visto che il settore delle costruzioni occupa circa il 9% del PIL e l’8% del profilo occupazionale italiano. Nell’iter seguito nella stesura delle nuove normative antisismiche si è potuta notare la totale mancanza di considerazione del ruolo del calcolo automatico e delle finalità principali che le software house si propongono nel perfezionamento dei propri prodotti, che è quello di ausilio e di sostegno all’attività professionale. Va sottolineato che la totalità dei progettisti usa, utilmente, procedure software di analisi e di disegno: la “interpretazione” della norma passa, quindi, necessariamente, attraverso i programmi di calcolo. Per questo motivo parrebbe opportuno che le software house italiane venissero fatte partecipi del dibattito perché, non riconoscendo loro un ruolo attivo, si rischia di ottenere risultati non completamente aderenti allo spirito della norma, discordanti o, peggio, carenti. Le software house italiane ritengono la mancanza di riconoscimento del ruolo del software una vera e propria emergenza in quanto attraverso esse, viene esclusa dal dibattito l’intera categoria di professionisti, coloro che sono tenuti a rispettare ed applicare le norme. Nel momento in cui si proclama giustamente la necessità di ottenere prodotti di sempre maggiore qualità e affidabilità, risulta a chiunque evidente che tali obiettivi possono essere raggiunti soltanto con un adeguato, lungo e complesso lavoro preparatorio di analisi, elaborazione e messa a punto delle procedure. Analizzando quanto accaduto recentemente e quanto si va prospettando, la pubblicazione di una nuova versione delle norme tecniche non può non tener conto, pertanto, dell’opportuno aggiornamento degli strumenti operativi e del necessario approfondimento conoscitivo da parte dei professionisti. L’AIST esprime, quindi, la necessità che sia fatta al più presto chiarezza - in questo momento di vuoto normativo che ha causato la paralisi del settore della progettazione strutturale - attraverso la promulgazione di una legislazione chiara, precisa e che non dia adito ad eventuali dubbi interpretativi, in modo da essere appieno applicata e rispettata.” Associazione Italiana Software Tecnico C.so Raffaello, 12 – 10126 Torino tel. 011 6699345 – fax 011 6699375 - [email protected]
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