Network
Pubblica i tuoi prodotti
Alloggi a canone sostenibile: pubblicato il decreto ministeriale

Alloggi a canone sostenibile: pubblicato il decreto ministeriale

Stanziati 280 milioni di euro per edilizia residenziale con rendimento energetico superiore al Dlgs 192/2005

Vedi Aggiornamento del 13/10/2011
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 13/10/2011
20/05/2008 - È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 115 del 17 maggio, il DM del 26 marzo 2008 del Ministero delle Infrastrutture, che destina 280 milioni di euro al “Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile”.
 
Ricordiamo che il decreto esegue la sentenza n. 10855 del 5 novembre 2007, con la quale il Tar Lazio ha annullato il DM 8 marzo 2006 concernente il completamento del Programma “Contratti di quartiere II”. Il ricorso era stato presentato dalla Regione Umbria, che contestava il fatto che il DM attribuiva direttamente ai Comuni - invece che alle Regioni - il compito di individuare i criteri ed i progetti da approvare in sede centrale (leggi tutto).
 
Il nuovo decreto destina i 311.455.000,00 messi a disposizione dal DM 8 marzo 2006, alla realizzazione di alloggi da offrire in locazione a canone sostenibile e al miglioramento dell’equipaggiamento infrastrutturale dei quartieri con presenza di condizioni di forte disagio abitativo.
 
280.309.500,00 euro sono stati ripartiti tra le Regioni e Province autonome, secondo la tabella contenuta nell’Allegato A, sulla base dei coefficienti già utilizzati per i “Contratti di quartiere II”, mentre una quota pari al 10% sarà assegnata in seguito come finanziamento aggiuntivo premiale. A queste risorse va aggiunta una quota di cofinanziamento regionale pari al 30% delle risorse statali attribuite a ciascuna Regione e una quota di cofinanziamento comunale pari al 14% del finanziamento complessivo Stato-regione.
 
Per accedere al riparto delle risorse statali, le regioni e le province autonome, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, sono tenute a comunicare al Ministero delle Infrastrutture, Direzione generale per le politiche abitative, la disponibilità a far confluire la quota di cofinanziamento regionale. Una quota non inferiore al 20% del complessivo apporto finanziario Stato/regione è destinata, inoltre, al finanziamento delle proposte presentate da Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti.
 
Il Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone prevede il recupero o la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale sociale mediante iniziative attivate sia da operatori pubblici che da operatori privati, da destinare sia alle fasce sociali in possesso dei requisiti per l’accesso al sistema dell’edilizia residenziale pubblica che a categorie di cittadini che superano i limiti di accesso all’edilizia residenziale pubblica ma che si trovano comunque in condizioni di disagio abitativo.
 
I Programmi di riqualificazione urbana devono contribuire all'incremento delle infrastrutture dei quartieri degradati mediante la realizzazione di urbanizzazioni secondarie a servizio delle unitaà abitative da realizzare o recuperare.
 
Gli alloggi realizzati o recuperati da operatori privati andranno comunque locati a canone agevolato, cioè non superiore al 70% del canone concordato calcolato ai sensi dell'art. 2, comma 3, della L. 431/1998, e comunque non inferiore al canone di edilizia pubblica vigente in ciascuna regione e provincia autonoma, per almeno 25 anni ai sensi dell'art. 2, comma 285, della legge 244/2007 (Finanziaria 2008).
 
Tra le caratteristiche che i programmi devono necessariamente avere, è richiesto un rendimento energetico superiore di almeno il 30% rispetto a quello previsto dalla vigente normativa. A tal fine - si legge nel decreto - andranno ricercate soluzioni progettuali, preferibilmente di tipo passivo e bioclimatico, in grado di limitare il fabbisogno di energia primaria annuo per metro quadro di superficie utile di almeno il 30% rispetto ai valori riportati nell’allegato C, numero 1), tabella 1, del Dlgs 192/2005 come modificato dal 311/2006.

Entro 60 giorni dalla pubblicazione del DM, le Regioni e le Province autonome dovranno predisporre i bandi di gara fissando le modalità di partecipazione dei Comuni e forme di monitoraggio dell’utilizzo dei finanziamenti analoghe a quelle adottate per l’utilizzo dei fondi strutturali europei.
Le più lette