Catasto ai Comuni: assegnato il personale
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Catasto ai Comuni: assegnato il personale
Ma sul decentramento delle funzioni catastali c’è la bocciatura del Tar
05/06/2008 - Con il DPCM del 27 marzo 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 128 del 3 giugno scorso, sono stati definiti i criteri per l’individuazione del personale da destinate ai Comuni per le funzioni catastali.
Il Dlgs 112/1998 ha fissato in un massimo di 2.955 unità il personale necessario all'esercizio delle funzioni catastali, da ripartire a livello territoriale, sulla base dei volumi delle attività catastali svolte nel 2006, e tenendo conto delle opzioni scelte dai Comuni relativamente ai servizi che intendono erogare.
Sarà l’Agenzia del Territorio, previo parere della Conferenza Stato-città sulla mappatura delle scelte gestionali comunali, ad individuare, per ciascun ufficio provinciale, il contingente massimo di personale che può essere messo a disposizione.
Per lo svolgimento delle funzioni catastali di cui all’opzione a), di norma non è prevista l'assegnazione ai Comuni o loro aggregazioni, di personale con profilo professionale di tipo tecnico.Per lo svolgimento delle funzioni catastali di cui alle opzioni b) e c) il contingente di personale che può essere messo a disposizione è ripartito tra personale tecnico e personale amministrativo.
Ricordiamo che poche settimane fa, con la sentenza n. 4259 del 15 maggio 2008 , il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della Confedilizia contro il Dpcm del 14 giugno 2007 sul decentramento del Catasto. Il Tar ha giudicato erronea l’interpretazione delle disposizioni della Finanziaria 2007, affermando che “l’attribuzione ai Comuni dell'esercizio della potestà autoritativa di procedere al classamento e quindi alla definizione della relativa rendita catastale costituisce un'opzione non prevista dalla legge nell'ambito del trasferimento di funzione catastali” ( leggi tutto ).