Add Impression
Network
Pubblica i tuoi prodotti
Centri storici: quattro disegni di legge per tutelarli

Centri storici: quattro disegni di legge per tutelarli

All’esame della Commissione Ambiente della Camera le proposte per la riqualificazione e il recupero

Vedi Aggiornamento del 20/03/2014
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 20/03/2014
09/09/2008 - È iniziato poco prima della pausa estiva, e proseguirà nelle prossime settimane, l’esame in Commissione Ambiente della Camera di quattro disegni di legge per la riqualificazione e il recupero dei centri storici.
 
Le proposte di legge - ha spiegato il relatore Franco Stradella - nascono da tra esigenze: tutelare la propensione, tipicamente italiana, a vivere in centri piccoli e medi e ad uno stile di vita diverso da quello delle grandi metropoli; salvaguardare il grande patrimonio storico, artistico, paesaggistico e delle produzioni tipiche dei piccoli comuni; rafforzare il ruolo, decisivo per la crescita e la competitività dei sistemi nazionali, delle azioni per il recupero e la valorizzazione dei centri storici e per l'innovazione e l'attrattività delle reti urbane.
 
Nei quattro progetti di legge in esame si riscontra, inoltre, un elemento comune cioè la volontà di applicare la cosiddetta “urbanistica consensuale” per la realizzazione di iniziative urbanistico-ambientali di ampio respiro, dirette non solo alla salvaguardia ma anche alla rivitalizzazione del territorio urbano e del suo tessuto civico. Infatti, i ddl indicano nei cosiddetti “programmi integrati di intervento” (disciplinati dalla legge 179/1992 e basati sull’incontro delle volontà pubblico-private nella fissazione delle prescrizioni urbanistiche e nella realizzazione degli interventi), lo strumento urbanistico più adeguato per il recupero e la valorizzazione dei centri storici. 
 
Le proposte di legge individuano gli interventi da realizzare: dal risanamento e recupero del patrimonio edilizio, alla realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico, compresa la manutenzione straordinaria dei beni pubblici già esistenti, fino al miglioramento e adeguamento dei servizi urbani e agli interventi finalizzati al consolidamento statico e antisismico degli edifici storici. Tutte e quattro le proposte di legge - ha sottolineato il relatore - riproducono sostanzialmente i due provvedimenti (non divenuti legge) approvati dalla Camera sia nella XIV sia nella XV legislatura.
 
Essendo il contenuto delle proposte di legge in esame sostanzialmente analogo, è possibile - secondo il relatore - unificare i quattro testi e approvare in tempi il provvedimento.
 
Nel corso della discussione è stata avanzata la proposta di abbassare i limiti di popolazione dei comuni potenzialmente beneficiari del provvedimento, per definire uno strumento che aiuti concretamente le realtà locali, soprattutto quelle di dimensioni più ridotte. Le proposte di legge in esame, infatti, prevedono che una quota significativa di risorse sia comunque riservata ai comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. Altro elemento di discussione è stato quello relativo alla compatibilità e alla coerenza delle norme proposte con le competenze costituzionali attribuite alle Regioni, anche sotto il profilo dell’assegnazione delle risorse mediante un fondo rotativo.
 
L’esame delle proposte di legge riprenderà nelle prossime sedute della Commissione.
Le più lette