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Caro-prezzi materiali edili: il decreto in corso di conversione

Caro-prezzi materiali edili: il decreto in corso di conversione

Il Governo potrebbe portare dall’8 al 10% la percentuale di aumento che dà diritto alla compensazione

Vedi Aggiornamento del 19/11/2009
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 19/11/2009
14/11/2008 - È iniziata mercoledì scorso in commissione Lavori pubblici del Senato, la discussione del ddl di conversione del decreto legge 162/2008 in materia di adeguamento dei prezzi di materiali da costruzione.
 
Si tratta del decreto legge che prevede compensazioni alle imprese in caso di aumenti superiori all’8% dei prezzi dei materiali impiegati nei lavori eseguiti e contabilizzati nel 2008. La compensazione è determinata applicando la percentuale di variazione che eccede l’8% al prezzo dei singoli materiali, nelle quantità accertate dal direttore dei lavori.
 
Per variazioni in aumento, l’appaltatore presenta alla stazione appaltante l’istanza di compensazione entro 30 giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del decreto ministeriale che rileverà gli aumenti (il decreto che il Ministero delle infrastrutture emanerà entro gennaio 2009). Per variazioni in diminuzione, la procedura è avviata d’ufficio dalla stazione appaltante ( leggi tutto ).
 
L’opposizione ha suggerito al Governo di modificare il provvedimento, in sede di conversione in legge, assumendo come parametro di riferimento un arco temporale maggiore per le variazioni dei prezzi, oppure individuando una soluzione che, pur nel presupposto della urgenza ed eccezionalità della situazione, sia permanente e non limitata al solo 2008. È stato inoltre denunciato l’utilizzo improprio che ancora una volta viene fatto dei fondi FAS, e la mancata specificazione della tipologia di interventi ai quali le risorse saranno destinate.
 
Inoltre, secondo la minoranza, il provvedimento non ha il respiro necessario per risolvere il problema, sia perché circoscrive l’intervento ad un arco temporale inadeguato, sia perché non considera tutti i materiali che possono avere riflessi sui prezzi, cioè i costi energetici e quelli correlati al petrolio.
 
La maggioranza ricorda che nelle audizioni svolte è emersa una convergenza nell’analisi della realtà e delle possibili soluzioni tra le associazioni degli imprenditori ed associazioni sindacali (Ance, Agi, Ancpl, Confindustria, Igi). Ciò rende auspicabile il formarsi di un’analoga convergenza sulle proposte emendative da esaminare.
 
Sulla questione del carattere eccezionale del provvedimento, la maggioranza giudica positivamente il fatto che il DL non sia un intervento a regime, auspicando che il settore possa recuperare al più presto la normalità e l’equilibrio complessivo. Sempre secondo la maggioranza, la responsabilità è spesso delle stazioni appaltanti, alle quali in molti casi vanno imputati i ritardi nell’esecuzione dei lavori che poi finiscono per avere conseguenze sui prezzi dei materiali.
 
Nelle prossime ore saranno resi noti gli emendamenti al ddl di conversione, che potrebbero modificare radicalmente il testo del provvedimento. Potrebbe essere elevata dall'8 al 10% la percentuale di variazione dei prezzi che fa scattare il diritto alla compensazione.
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