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Sicurezza: slitta a giugno la valutazione dei rischi

Sicurezza: slitta a giugno la valutazione dei rischi

Proroga di sei mesi anche per la nuova disciplina delle autorizzazioni paesaggistiche

Vedi Aggiornamento del 31/03/2009
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 31/03/2009
19/12/2008 - Differimento dal 1° gennaio 2009 al 30 giugno 2009 dell’obbligo per i datori di lavoro di predisporre il Documento di valutazione dei rischi. L’adempimento  previsto dal Testo Unico della sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/2008) era stato già rinviato una prima volta al 1° gennaio 2009.
 
Inoltre, è stata prorogata al 16 maggio 2009 la norma che impone la comunicazione degli infortuni di durata superiore a un giorno. La data del 16 maggio coincide con la scadenza entro cui il Governo potrà approvare i decreti correttivi e integrativi del Dlgs 81/2008, cui il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi sta lavorando in queste settimane.

Sono alcune delle misure contenute nel decreto legge "Milleproroghe" approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.
 
Altra importante proroga riguarda le autorizzazioni paesaggistiche: slitta dal 1° gennaio 2009 al 30 giugno 2009 l’entrata in vigore della nuova disciplina dell’autorizzazione paesaggistica prevista dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42/2004).
 
La proroga era stata annunciata qualche giorno fa dal Ministro dei beni culturali Sandro Bondi in Commissione Ambiente alla Camera ( leggi tutto ).

Sulla proroga delle norme in materia di autorizzazione paesaggistica è intervenuto il Consiglio Nazionale degli architetti che esprime viva soddisfazione per la decisione del Governo di far slittare di sei mesi la norma che prevedeva il passaggio alle Regioni - ma di fatto alle Sovrintendenze - sottraendole ai Comuni, delle competenze in materia di autorizzazione paesaggistica.  
 
L'applicazione della norma - spiega il CNAPPC in un comunicato - avrebbe infatti prodotto un clamoroso ritorno al passato determinando il totale trasferimento del potere decisionale nel rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche dai Comuni alla Sovrintendenze. Secondo tale impostazione le Sovrintendenze, pur in presenza di un cronico sottodimensionamento delle proprie strutture e di organici assolutamente insufficienti, dovrebbero divenire l'unico soggetto abilitato ad autorizzare qualsiasi tipo di intervento, a prescindere dalla sua rilevanza, nei numerosissimi ambiti territoriali soggetti a vincolo paesistico ed ambientale. 
 
Oltre a tutti i consistenti, e costosi, rallentamenti delle pratiche edilizie che tali prassi comporterebbe - continua il CNAPPC - si deve anche sottolineare come l'estromissione delle amministrazioni locali dal processo autorizzativo non sia assolutamente condivisa dai professionisti italiani in quanto il potere decisionale delle Sovrintendenze, che verrà espresso in presenza di concetti di “compatibilità” e “conformità” descritti dal decreto legislativo 83/2008 in modo assolutamente indeterminato, non sarà sottoposto ad alcuna regola di legge né ad alcun parametro che imponga una valutazione della situazione urbanistica ed ambientale nel suo complesso.
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