Piano Casa, Lazio privilegia housing sociale
NORMATIVA
Piano Casa, Lazio privilegia housing sociale
Proposto il cambio di destinazione d’uso per gli alloggi Ater
31/03/2009 - Si concentra su Piano Casa e housing sociale il Lazio. Oltre alla velocizzazione delle procedure e all’estensione della Dia, Denuncia di inizio attività, la Regione è impegnata sul fronte della facilitazione dei mutui e del blocco degli sfratti per le categorie svantaggiate.
All’emergenza abitativa sono stati destinati 300 milioni di euro, dei quali il 25% sarà impiegato a favore delle costruzioni abusive riconosciute in passato. Il contributo sarà spalmato in tre anni. È stato inoltre proposto l’immediato cambio di destinazione d’uso per i locali appartenenti al patrimonio delle Ater . L’iniziativa si affianca alla demolizione degli immobili ex Iacp per la ricostruzione in aree individuate dai Comuni e alla semplificazione per la divisione dei grandi appartamenti degli anni ’50 e ’60.
Secondo l’Assessore Regionale alla Casa Mario De Giusti, la vendita di 24 mila alloggi delle Ater attraverso una sanatoria potrebbe decongestionare l’emergenza abitativa, che colpisce 79 Comuni nella Regione. Il fabbisogno complessivo per la risoluzione della carenza di abitazioni ammonterebbe a 4 miliardi e 500 milioni di euro.
La stima tiene conto dell’odierno costo medio di un intervento Iacp-Ater, per un alloggio di 90 metri quadri di superficie complessiva. Con tali risorse, si punta all’obiettivo di 45.808 alloggi in più in tutta la regione, da attraverso la costruzione di nuovi alloggi su aree site nei ‘Peep’ nonché in altre aree reperite all’uopo, il recupero di edifici esistenti, anche con cambiamento di destinazione d’uso, l’attivazione di progetti speciali per centri di assistenza alloggiativi e l’acquisto di alloggi sul mercato con riferimento a quelli ancora disponibili degli enti privati, pubblici, previdenziali.
Per far fronte alle difficoltà economiche delle Ater la Regione a deciso di regolarizzare le occupazioni senza titolo. Ampio spazio è stato concesso anche all’abbattimento delle barriere architettoniche e alla revisione del regolamento del fascicolo di fabbricato, d’intesa con gli ordini professionali interessati.
In controtendenza al desiderio di modernizzazione si pone la sentenza 2860 del Tar Lazio , emessa lo scorso 19 marzo, con cui sono state annullate le delibere di Giunta Regionale e Comunale connesse con l’approvazione del nuovo piano regolatore. Preoccupazione a riguardo è stata espressa dall’ Inu , Istituto nazionale di urbanistica. L’effetto della sentenza porta indietro al 1965, anno del precedente Prg.