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Sicurezza sul lavoro: il Governo modifica il Testo Unico

Sicurezza sul lavoro: il Governo modifica il Testo Unico

Sanzioni più pesanti del 50% rispetto a quelle previste dalla legge 626/1994. Cgil: è un grave errore

Vedi Aggiornamento del 02/09/2009
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 02/09/2009
27/03/2009 - Il Consiglio dei Ministri ha dato questa mattina il primo via libera al provvedimento che modifica il Testo Unico della sicurezza sul lavoro ( Dlgs 81/2008 ).

Messo a punto dal Ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, il disegno di legge interviene su molti punti del Testo Unico, tra cui il sistema sanzionatorio: è confermato l’arresto per il datore di lavoro che non effettua la valutazione del rischio nelle aziende pericolose; il concetto di "reiterazione della violazione" è sostituito con la "plurima violazione". Le sanzioni pecuniarie saranno più pesanti del 50% rispetto a quelle previste dalla legge 626/1994, in base ad un meccanismo di adeguamento automatico all'inflazione. Le violazioni formali saranno punite con sanzioni amministrative, per le violazioni sostanziali saranno irrogate sanzioni penali.

Nel documento di valutazione del rischio saranno inclusi per la prima volta i lavoratori precari e coloro che hanno un contratto a termine, che sono esposti ad un rischio maggiore, soprattutto in certi settori produttivi.

Sarà potenziata l'attività dell'INAIL, in particolare per quanto riguarda la riabilitazione dei lavoratori vittime di infortuni, e sarà incentivata la collaborazione paritetica, attraverso gli enti bilaterali, ad esempio per la certificazione della qualità organizzativa delle imprese.

"Arricchirò l'iter con un'ulteriore consultazione delle parti sociali" ha spiegato Sacconi nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il testo approvato oggi - ha affermato il Ministro - "é aperto, anche in considerazione della rilevanza dei pareri della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari. Il decreto è coerente con i principi e i criteri direttivi" della legge delega del governo Prodi e le correzioni sono necessarie perchè il Testo Unico è stato completato "a Parlamento sciolto e in piena campagna elettorale" ha concluso il Ministro.


Le modifiche al Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro approvate oggi dal Consiglio dei ministri sono “un errore grave poichè la condizione della sicurezza in Italia non ha bisogno di modifiche legislative continue che fanno mancare qualsiasi certezza della norma”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani .
 
Il leader della Cgil ha ricordato che il sindacato “aveva chiesto di non toccare il testo, di sperimentare le norme per due anni per verificarne l'efficacia ma - ha aggiunto - il governo ha voluto modificare il decreto. Non si sentiva assolutamente il bisogno” di queste modifiche - ha proseguito Epifani. “Purtroppo il decreto non si limita solo al capitolo delle sanzioni ma cambia profondamente gli obblighi delle aziende nella trasparenza”.
 
Secondo Epifani quella del governo è una scelta “che la Cgil non comprende e che anche il Paese fa fatica a comprendere”.

 
Rispondendo alla Camera ad una interrogazione posta dall’ex Ministro del lavoro, Cesare Damiano, qualche giorno fa Sacconi aveva assicurato che l’impianto delle sanzioni “resta confermato e la misura delle sanzioni pecuniarie sarà certamente ben al di sopra dell’aggiornamento statistico rispetto alle sanzioni del Dlgs 626/1994, varato dal Governo Berlusconi di allora, che rimane un impianto fondamentale nella regolazione relativa alla salute e alla sicurezza nel lavoro”.
 
Secondo Damiano le modifiche annunciate dal Governo comporterebbero una attenuazione delle sanzioni e, di conseguenza, una deregolamentazione del mercato del lavoro e della sicurezza.
 
“Il Governo - ha replicato Sacconi - vuole tutelare nel modo migliore la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e ritiene che, se vi è stato un limite nelle azioni sin qui condotte, è stato quello di un approccio quasi esclusivamente di tipo formalistico. Questo approccio è prevalso negli anni, non è riferito soltanto al tempo più recente del Governo che ha preceduto quello attuale, ma certamente è necessario avere un approccio di tipo sostanziale, come diceva Marco Biagi, un approccio per obiettivi, più che per sole regole”.
 

Il provvedimento passa ora al vaglio della conferenza Stato-Regioni e delle competenti commissioni parlamentari per il relativo parere.
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