09/06/2009 - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare un’istruttoria nei confronti del Consiglio Nazionale dei Geologi per accertare se, attraverso le disposizioni contenute nel Codice deontologico tese ad uniformare il prezzo delle prestazioni professionali, abbia violato le norme a tutela della concorrenza.
L’istruttoria, avviata anche alla luce della recente indagine conoscitiva dell’Antitrust sullo stato del recepimento dei principi di concorrenza nei servizi professionali, dovranno valutare se le disposizioni deontologiche, attraverso il rinvio alle tariffe professionali come parametro del decoro nella determinazione del compenso, rafforzato dallo strumento sanzionatorio, costituiscano intese restrittive della concorrenza.
Al termine dell’indagine conoscitiva su 13 categorie professionali, tra cui architetti, geologi, geometri, ingegneri e periti industriali, conclusa nel marzo scorso, l’Antitrust ha rilevato che la maggior parte degli Ordini sta resistendo ai principi di liberalizzazione introdotti dalla legge Bersani, e che persiste una scarsa propensione delle categorie, sia pur con positive eccezioni, ad accogliere nei codici deontologici le innovazioni necessarie ad aumentare la concorrenza.
L’istruttoria, avviata anche alla luce della recente indagine conoscitiva dell’Antitrust sullo stato del recepimento dei principi di concorrenza nei servizi professionali, dovranno valutare se le disposizioni deontologiche, attraverso il rinvio alle tariffe professionali come parametro del decoro nella determinazione del compenso, rafforzato dallo strumento sanzionatorio, costituiscano intese restrittive della concorrenza.
Al termine dell’indagine conoscitiva su 13 categorie professionali, tra cui architetti, geologi, geometri, ingegneri e periti industriali, conclusa nel marzo scorso, l’Antitrust ha rilevato che la maggior parte degli Ordini sta resistendo ai principi di liberalizzazione introdotti dalla legge Bersani, e che persiste una scarsa propensione delle categorie, sia pur con positive eccezioni, ad accogliere nei codici deontologici le innovazioni necessarie ad aumentare la concorrenza.
La liberalizzazione della pattuizione del compenso del professionista, la possibilità di fare pubblicità informativa e di costituire società multidisciplinari non sono state colte come importanti opportunità di crescita ma come un ostacolo allo svolgimento della professione. Occorre quindi - secondo l’Authority - abolire le tariffe minime, abrogare il potere di verifica degli ordini sulla pubblicità dei professionisti, prevedere lauree abilitanti e tirocini più brevi da svolgere durante i corsi di studio, aprire ad altre rappresentanze la gestione degli Ordini ( leggi tutto ).
Tornando all’istruttoria appena avviata, il Codice deontologico dei Geologi prevede, nella versione vigente approvata nel dicembre 2006, per quanto riguarda la determinazione del compenso professionale, che “la tariffa professionale determinativa soltanto dei minimi compensativi dell’attività professionale del geologo esercitata nelle varie forme, costituisce legittimo elemento di riferimento ai fini della tutela della dignità professionale del singolo geologo e della categoria, nonché della qualità delle prestazioni, fino all’emanazione di nuova tariffa articolata in parametri superiori ai minimi”.
L’art. 18 sancisce inoltre che, “a garanzia della qualità delle prestazioni ed ai sensi dell’art. 2233, comma 2, Codice Civile il geologo che esercita attività professionale nelle varie forme - individuale, societaria o associata - deve sempre commisurare la propria parcella all’importanza della prestazione ed al decoro professionale. L’Ordine vigila sull’osservanza dell’art. 2233, comma 2, c.c. che costituisce obbligo deontologico la cui violazione determina l’instaurazione di procedimento disciplinare”.
Secondo l’Autorità, con le disposizioni del suddetto Codice, potrebbero reintrodursi nell’ordinamento minimi tariffari di fatto inderogabili contrariamente a quanto stabilito dalla legge. Un analoga istruttoria è stata avviata contemporaneamente nei confronti del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.