Professioni: nuovi disegni di legge di riforma alla Camera
NORMATIVA
Professioni: nuovi disegni di legge di riforma alla Camera
Proposta l’istituzione di scuole di formazione per l’aggiornamento continuo dei professionisti
16/06/2009 - Si riapre il capitolo della riforma delle professioni. La scorsa settimana le Commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera hanno avviato l’esame dei disegni di legge relativi all’ordinamento delle professioni.
Si tratta delle proposte di legge presentate dai deputati Siliquini ( 503 ), Vietti ( 1553 ), Vitali ( 1590 ), Mantini ( 2239 ) e della proposta di legge di iniziativa popolare ( 3 ) presentata dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP). Le altre due proposte all’esame, Froner (C. 1934) e Formisano (C. 2077), riguardano le professioni non regolamentate.
Le proposte di Froner e di Formisano, sostanzialmente identiche e relative alle professioni non regolamentate - ha spiegato Monica Faenzi (PdL), relatore per la X Commissione - istituiscono un sistema di regole in grado di garantire un doppio livello di tutela a vantaggio sia delle professioni, che attraverso il riconoscimento statale potranno operare come soggetti giuridici e garantire standard qualitativi migliori, sia dei consumatori.
Maria Grazia Siliquini (PdL), relatore per la II Commissione, ha sottolineato la differente disciplina, delineata dalle proposte di legge, a seconda che la professione sia strutturata in ordini professionali - in presenza di preminenti interessi pubblici - o in associazioni professionali. Per quanto riguarda le professioni regolamentate, le proposte di legge ne prevedono l’organizzazione in ordini professionali, articolati nel Consiglio nazionale e negli Ordini territoriali. Relativamente all’accesso alla professione, qualificato come libero, in alcuni casi si ammette che il legislatore introduca il numero chiuso.
Riguardo all’esame di Stato, i ddl Siliquini, Vietti e quello del CUP demandano al Governo la definizione della relativa disciplina; secondo i testi Vitali e Mantini, invece, tale disciplina deve essere introdotta nell’ambito dell’ordinamento professionale. Le proposte di legge intervengono anche sui percorsi formativi, sulle modalità del tirocinio, prevedendo, ad esempio, l’istituzione di apposite scuole di formazione per l’aggiornamento continuo dei professionisti, e prevedono specifiche disposizioni riferite rispettivamente ai liberi professionisti e ai professionisti dipendenti (Vietti, Vitali, Mantini e CUP).
Relativamente ai profili deontologici e di responsabilità disciplinare, tutte le proposte di legge prevedono l’adozione di un codice deontologico da parte del Consiglio nazionale e delineano il quadro delle sanzioni disciplinari applicabili.
Le proposte di legge divergono sul punto del regime tariffario, a seconda che venga attribuita natura inderogabile alle tariffe predeterminate (C. 3); ai livelli massimi e minimi (C. 1553); ai soli livelli minimi (C. 503); ai soli massimi (C. 1590 e 2239). Tutte le proposte di legge prevedono che il professionista debba assicurarsi per la responsabilità professionale e rendere noti al cliente gli estremi della polizza e il relativo massimale e confermano che l'esercizio professionale possa formare oggetto di pubblicità informativa. Il testo C. 1590 prevede l’istituzione dell’Ordine dei tecnici laureati per l’ingegneria (Ordine dei tecnici in C. 2239).
Tutte le proposte di legge prevedono che l'attività professionale possa essere svolta sia in forma societaria che in forma associata, proponendo diversi modelli di società tra professionisti, anche interdisciplinari e interprofessionali, e di società di servizi professionali.
Si tratta delle proposte di legge presentate dai deputati Siliquini ( 503 ), Vietti ( 1553 ), Vitali ( 1590 ), Mantini ( 2239 ) e della proposta di legge di iniziativa popolare ( 3 ) presentata dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP). Le altre due proposte all’esame, Froner (C. 1934) e Formisano (C. 2077), riguardano le professioni non regolamentate.
Le proposte di Froner e di Formisano, sostanzialmente identiche e relative alle professioni non regolamentate - ha spiegato Monica Faenzi (PdL), relatore per la X Commissione - istituiscono un sistema di regole in grado di garantire un doppio livello di tutela a vantaggio sia delle professioni, che attraverso il riconoscimento statale potranno operare come soggetti giuridici e garantire standard qualitativi migliori, sia dei consumatori.
Maria Grazia Siliquini (PdL), relatore per la II Commissione, ha sottolineato la differente disciplina, delineata dalle proposte di legge, a seconda che la professione sia strutturata in ordini professionali - in presenza di preminenti interessi pubblici - o in associazioni professionali. Per quanto riguarda le professioni regolamentate, le proposte di legge ne prevedono l’organizzazione in ordini professionali, articolati nel Consiglio nazionale e negli Ordini territoriali. Relativamente all’accesso alla professione, qualificato come libero, in alcuni casi si ammette che il legislatore introduca il numero chiuso.
Riguardo all’esame di Stato, i ddl Siliquini, Vietti e quello del CUP demandano al Governo la definizione della relativa disciplina; secondo i testi Vitali e Mantini, invece, tale disciplina deve essere introdotta nell’ambito dell’ordinamento professionale. Le proposte di legge intervengono anche sui percorsi formativi, sulle modalità del tirocinio, prevedendo, ad esempio, l’istituzione di apposite scuole di formazione per l’aggiornamento continuo dei professionisti, e prevedono specifiche disposizioni riferite rispettivamente ai liberi professionisti e ai professionisti dipendenti (Vietti, Vitali, Mantini e CUP).
Relativamente ai profili deontologici e di responsabilità disciplinare, tutte le proposte di legge prevedono l’adozione di un codice deontologico da parte del Consiglio nazionale e delineano il quadro delle sanzioni disciplinari applicabili.
Le proposte di legge divergono sul punto del regime tariffario, a seconda che venga attribuita natura inderogabile alle tariffe predeterminate (C. 3); ai livelli massimi e minimi (C. 1553); ai soli livelli minimi (C. 503); ai soli massimi (C. 1590 e 2239). Tutte le proposte di legge prevedono che il professionista debba assicurarsi per la responsabilità professionale e rendere noti al cliente gli estremi della polizza e il relativo massimale e confermano che l'esercizio professionale possa formare oggetto di pubblicità informativa. Il testo C. 1590 prevede l’istituzione dell’Ordine dei tecnici laureati per l’ingegneria (Ordine dei tecnici in C. 2239).
Tutte le proposte di legge prevedono che l'attività professionale possa essere svolta sia in forma societaria che in forma associata, proponendo diversi modelli di società tra professionisti, anche interdisciplinari e interprofessionali, e di società di servizi professionali.