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Piano Casa, in Abruzzo ancora incertezza

Piano Casa, in Abruzzo ancora incertezza

Forse consentiti gli ampliamenti sugli immobili abusivi poi condonati

Vedi Aggiornamento del 22/12/2009
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 22/12/2009
31/07/2009 - C’è ancora incertezza sull’approvazione del Piano Casa in Abruzzo. Secondo l’opposizione il ddl, che sarebbe una misura a favore esclusivo dei costruttori, contiene percentuali di aumento volumetrico inaccettabili e disposizioni sul recupero dei sottotetti, che saranno probabilmente stralciate dalla versione finale.
 
Aumenti di cubatura : Secondo la bozza in discussione in Consiglio Regionale, sono possibili gli aumenti volumetrici del 20% anche attraverso la costruzione di un corpo edilizio separato. Gli interventi non saranno circoscritti alle residenze uni-bifamiliari e neppure alle singole abitazioni già utilizzate all’interno dei condomini. Di conseguenza il bonus potrebbe essere utilizzato dai costruttori che hanno realizzato un edificio senza venderlo. Sono ammessi agli interventi gli immobili terminati entro il 30 giugno 2009, data che deve risultare dalla dichiarazione giurata del direttore dei lavori. L’ampliamento degli immobili monumentali deve invece sottostare al parere delle Soprintendenze.
 
Demolizione e ricostruzione : Per la sostituzione edilizia è previsto un bonus del 30% della superficie esistente, senza impegno per il costruttore al ricorso alla bioedilizia o a fonti di energia rinnovabile, che se utilizzate danno invece luogo ad aumenti del 35%.
 
Abusivismo : Non sono previste esclusioni degli immobili abusivi e successivamente condonati. Potrebbe diventare possibile anche il recupero dei sottotetti, da trasformare a uso abitativo, con conseguenze preoccupanti per l’estetica e la sicurezza dei centri montani e balneari.
 
Reazioni : Secondo Walter Caporale, Consigliere regionale dei Verdi, la norma non rispetta le regole edilizie, urbanistiche e ambientali. Per Carlo Costantini, capogruppo de L’Italia dei Valori, i costruttori avranno a disposizione molti metri cubi da realizzare in deroga anche nelle zone a rischio.
 
Il Consiglio Regionale potrebbe varare prima della pausa estiva un provvedimento corrispondente all’accordo del primo aprile tra Governo e Regioni, rimandando dopo la pausa estiva le disposizioni aggiuntive.
 
 
 
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