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Piano Casa, in Emilia Romagna riqualificazione stabile

Piano Casa, in Emilia Romagna riqualificazione stabile

Bonus fino al 50%, inserite in una riforma legislativa di ampia portata le norme per il rilancio delle costruzioni

Vedi Aggiornamento del 31/03/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 31/03/2010
03/07/2009 - Emilia Romagna quarta in Italia per il varo del Piano Casa . Le nuove regole in materia urbanistica per il “Governo e la riqualificazione solidale del territorio”, che si collocano nel processo di modifica della Legge 20/2000 , sono state precedute da Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano e Umbria. Si tratta, secondo il Governatore Errani, di una riforma seria e duratura, preferibile rispetto a uno spot a tempo.
 
Semplificazione burocratica : La norma approvata prevede lo snellimento delle procedure per le opere pubbliche e una maggiore partecipazione dei cittadini. Garantiti tempi brevi e risposte immediate agli investitori interessati da parte delle Amministrazioni competenti. Saranno assembrate tutte le fasi, dal progetto preliminare fino al cantiere, inserendo, dove necessario, anche l’esproprio. Recepita l’intesa Governo Regioni del primo aprile, con accelerazioni dei procedimenti edilizi senza tralasciare il rispetto dei processi di pianificazione.
 
Interventi ammessi : Via agli ampliamenti del 20% sugli edifici abitativi esistenti al 31 marzo 2009, con una superficie massima di 350 metri quadri. L’incremento non può comunque superare i 70 metri quadrati e viene approvato a patto che siano rispettati i requisiti energetici regionali. Liberalizzate le sopraelevazioni, mentre restano vietati i cambi di destinazione d’uso. Per ogni intervento deve essere valutata la sicurezza, ricorrendo, se necessario, anche all’adeguamento sismico dell’intero immobile. Ampliamenti del 35% , fino a un massimo di 130 metri quadri, sono possibili se la riqualificazione energetica non riguarda solo l’intervento, ma tutto l’edificio o se viene effettuato l’adeguamento sismico di tutta la struttura nei Comuni a medio rischio. Le demolizioni e ricostruzioni si avvalgono di un bonus volumetrico del 35%, che può salire al 50% in caso di abbattimento e delocalizzazione degli immobili incongrui. La norma si applica anche agli edifici in cui la parte di unità non residenziali non superi il 30%; in questo caso il livello di prestazione energetica raggiunto deve superare del 25% quello previsto dalle leggi regionali. Esclusi invece centri storici e aree sotto tutela, cui possono sommarsi altre zone che i Comuni devono comunicare entro 60 giorni.

Gli interventi sul non residenziale devono essere valutati dalla Conferenza di Servizi. Lo stabilisce la Legge Regionale 20/2000, così come modificata dal Piano Casa. I soggetti interessati a effettuare lavori implicanti una variante agli strumenti urbanistici su fabbricati industriali o artigianali situati in aree produttive, devono presentare un progetto al Comune. Entro 10 giorni deve essere convocata la Conferenza di Servizi, alla quale devono partecipare la Provincia e tutte le amministrazioni competenti, che deve pronunciarsi entro 60 giorni. Il parere definitivo del Consiglio comunale deve infine arrivare entro 30 giorni.
 
Impatto della norma : La riforma legislativa consente una riforma strutturale. Gli interventi straordinari avranno invece durata di 18 mesi, ma è previsto, anche successivamente, un sistema per lo sviluppo delle attività produttive a favore delle imprese già presenti sul territorio che, volendo ingrandirsi, potranno avvalersi di una variante accelerata degli strumenti urbanistici, coerente con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e trasformazione del territorio.
 
Edilizia sociale : Promossa la soluzione del problema abitativo. Ogni intervento previsto nei programmi di riqualificazione urbana dovrà destinare almeno il 20% a giovani coppie, studenti, portatori di handicap e cittadini stranieri. Per abbattere i costi delle abitazioni, verranno istituiti demani comunali di aree edificabili per edilizia sociale ceduti dai nuovi interventi su aree di espansione. Si prevedono pertanto specifiche risorse regionali in favore dei Comuni.
 
Enti Locali : Specifiche disposizioni sono riservate alla pianificazione urbanistica comunale a vantaggio delle piccole Amministrazioni, che per l’adozione di piani strutturali possono avvalersi dell’approvazione associata. Consolidato anche il ruolo strategico del Piano territoriale regionale come indirizzo per gli obiettivi strategici.



I NUMERI DEL PIANO CASA DELL'EMILIA ROMAGNA

Provvedimento : Legge Regionale 6/2009 del 6 luglio, pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 116 del 7 luglio 2009 
 
Ampliamenti : Via agli ampliamenti del 20% sugli edifici abitativi esistenti al 31 marzo 2009, con una superficie massima di 350 metri quadri. L’incremento non può comunque superare i 70 metri quadrati. Liberalizzate le sopraelevazioni. Sono possibili ampliamenti del 35% , fino a un massimo di 130 metri quadri, se la riqualificazione energetica non riguarda solo l’intervento, ma tutto l’edificio o se viene effettuato l’adeguamento sismico di tutta la struttura nei Comuni a medio rischio.
 
Demolizioni e ricostruzioni : Bonus volumetrico del 35% , che può salire al 50% in caso di abbattimento e delocalizzazione degli immobili incongrui. La norma si applica anche agli edifici in cui la parte di unità non residenziali non superi il 30%; in questo caso il livello di prestazione energetica raggiunto deve superare del 25% quello previsto dalle leggi regionali.
 
Non residenziale : Possibili gli interventi sugli edifici industriali e artigianali previa consultazione in Conferenza di Servizi.
 
Efficienza energetica : l’ampliamento viene approvato a patto che siano rispettati i requisiti energetici regionali, contenuti nella L.R. 156/2008. Per il miglioramento delle prestazioni energetiche si può derogare alle distanze minime di20 centimetri per il maggiore spessore delle pareti verticali esterne, e alle altezze massime di 25 centimetri, per il maggiore spessore degli elementi di copertura.  Non è considerato ai fini dell’aumento della superficie utile lorda lo spessore maggiore delle murature esterne nei limiti della sola parte eccedente i 30 centimetri e fino ad un massimo di ulteriori 25 centimetri.
 
Semplificazione burocratica : Per tutti gli interventi è sufficiente la Dia . Snellite le procedure per le opere pubbliche. Assembrate tutte le fasi, dal progetto preliminare fino al cantiere, inserendo, dove necessario, anche l’esproprio.
 
Limiti : Vietati i cambi di destinazione d’uso. La Dia può essere presentata dal 22 settembre al 31 dicembre 2010. Il numero delle unità immobiliari può essere aumentato purché quelle aggiuntive abbiano una superficie utile lorda non inferiore a 50 mqe siano destinate per almeno 10 anni alla locazionea canone calmierato mediante la stipula di apposita convenzione
 
 
Esclusioni : La legge non si applica a centri storici, parchi, aree vincolate o appartenenti al demanio statale, regionale, provinciale e comunale, zone a rischio idrogeologico o di incidenti, immobili abusivi. Entro 60 giorni i Comuni possono proporre l’esclusione di altre zone in base ad indici di saturazione edilizia.
 
Housing Sociale : Ogni intervento previsto nei programmi di riqualificazione urbana dovrà destinare almeno il 20% a giovani coppie, studenti, portatori di handicap e cittadini stranieri.
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