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Sicurezza sul lavoro, il consulente responsabile a 360 gradi

Sicurezza sul lavoro, il consulente responsabile a 360 gradi

L’obbligo di informazione sui rischi sussiste anche se l’impresa committente non redige una relazione

Vedi Aggiornamento del 11/12/2012
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 11/12/2012
06/07/2009 - È responsabile a trecentosessanta gradi il consulente aziendale per la sicurezza sul lavoro. Così la Cassazione con la Sentenza 15050 dello scorso 26 giugno, con la quale è stato stabilito che il consulente risponde anche dei danni subiti dal lavoratore addetto a macchine pericolose, che si infortuna durante lo svolgimento delle sue mansioni.
 
La Corte di Cassazione ha chiarito che questa possibilità si verifica solo se il consulente non avvisa dei rischi e dei problemi connessi alle macchine, anche nel caso in cui l’impresa committente contravvenga all’obbligo di redigere una relazione scritta a riguardo.
 
La mancata redazione della relazione sulla sicurezza con l’annessa valutazione dei rischi, compito spettante all’azienda datrice di lavoro, non incide sulla responsabilità della società consulente per la valutazione dei rischi. Sulla quale pesa l’obbligo di segnalare alla committente la presenza di macchinari non conformi alla normativa di sicurezza.
 
La responsabilità è menzionata anche dal Decreto Legislativo 626/1994 , in base al quale gli ulteriori adempimenti previsti non possono prescindere dall’analisi sulla sicurezza dei macchinari e dell’ambiente in cui si svolge l’attività lavorativa.
 
Novità positive arrivano intanto dall’ Inail . L’Istituto nazionale per la prevenzione degli incidenti sul lavoro ha pubblicato una statistica con tutti gli incidenti denunciati, aggiornati al 30 aprile 2009.
 
Il numero di infortuni indennizzati totali, pari a 74.843 nel 2008, èdiminuito del 14,4% rispetto all`anno precedente, confermando le riduzioni già registrate nel triennio 2005 - 2007. L`incidenza degli infortuni indennizzati sul numero di occupati nelle costruzioni sta progressivamente diminuendo nel corso del tempo. Tale rapporto, pari nel 2004 a 55,5 infortuni per 1.000 occupati, nel 2008 risulta pari a 38. 
 
 
 
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