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Oice: gare per lavori pubblici con ribassi anche dell’80%

Oice: gare per lavori pubblici con ribassi anche dell’80%

Secondo i presidenti degli Ordini, l’abolizione dei minimi tariffari sta portando al disastro

Vedi Aggiornamento del 15/10/2010
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 15/10/2010
04/12/2009 - È arrivata anche all’80% la percentuale di ribasso con cui sono state aggiudicate le gare per lavori pubblici nel 2009, e il criterio del prezzo più basso è stato applicato in 50 gare su 300. Lo ha denunciato il presidente dell’Oice , Braccio Oddi Baglioni , in occasione del convegno “Oltre le tariffe” tenutosi ieri a Roma.
 
“Conquistare una commessa con uno sconto del 40-45% - ha affermato Oddi Baglioni - ora viene considerato quasi una manna”. A imporre il criterio del massimo ribasso “è lo stesso committente pubblico - ha spiegato - che aggira le norme non tenendo conto della qualità del progetto ma solo del risparmio”. Ad esempio, la gara per il progetto di un parcheggio multipiano al Politecnico di Torino dell’1 novembre 2008 è partito da 2,033 milioni per arrivare a 399mila euro, con un ribasso dell’80%, mentre in una gara del ministero della Difesa per progettazione, redazione del piano di sicurezza e coordinamento lavori di ristrutturazione di una palazzina per alloggi di servizio collettivi per personale volontario sempre a Torino, il ribasso è stato del 73%, da 251.023 a 67.848 euro.
 
Secondo i dati dell’Oice, circa il 15% delle gare pubbliche viene affidato tenendo conto soltanto del costo immediato per l’amministrazione, senza considerare - ha detto il presidente dell’Oice - che il risparmio sul progetto è minimo e si annulla in caso di varianti in corso d’opera. Contro una “distorsione del mercato”, l’Oice chiede nuove norme per l'affidamento dei servizi di ingegneria e architettura, offrendo alcuni suggerimenti per assicurare la qualità dei servizi.
 
Per bloccare un “sistema che dopo l’abolizione dei minimi tariffari sta crollando”, con “danni per progettisti, pubblica amministrazione e cittadini”, il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Giovanni Rolando , sollecita “nuove regole, per garantire prestazioni di qualità ad un prezzo equo. Le tariffe vanno modificate, ristudiate. I massimi ribassi rispetto a quello del 20% indicato dalla norma precedente danno un effettivo risparmio finale per la realizzazione dell’opera dello 0,4%”, ha spiegato Rolando riportando un dato del centro studi CNI, aggiungendo che “c’è anche il rischio di annullamento del risparmio in caso di contenziosi in fase di progettazione e realizzazione”.

 
Il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Massimo Gallione , chiede che sia “ripristinata serietà nel Codice degli appalti, che ha una grave insufficienza di programmazione dei lavori pubblici e della qualità. L’abolizione dei minimi tariffari, avvenuta tre anni fa con il decreto Bersani, e l’applicazione del prezzo più basso sta portando al disastro. Occorre una seria riforma e una revisione del codice dei contratti, da fare con una celerità improcrastinabile”.

L’abolizione dei minimi tariffari ha innescato un meccanismo di prestazioni al ribasso con il rischio della qualità dei servizi forniti”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Authority per i lavori pubblici, Luigi Giampaolino . “A distanza di alcuni anni - ha aggiunto - dall’emanazione della Legge Bersani sulle liberalizzazioni resta ancora aperto un acceso dibattito sull’impatto della riforma nel nostro ordinamento.”

Nel suo intervento il Presidente ha ricordato alcuni aspetti fondamentali per il rispetto del principio di meritocrazia nella aggiudicazione delle gare pubbliche, quale il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. “Bisogna tutelare l'interesse pubblico - ha aggiunto Giampaolino - a che le professioni intellettuali siano affidate a mani provvide ed esperte, in un quadro di salvaguardia di valori deontologici, la cui osservanza è sostanzialmente incompatibile con un’impostazione mercantile della professione. Più che equiparare architetti e ingegneri ad un normale imprenditore - ha concluso il Presidente - dovrebbe essere il mercato ad adeguarsi alla tavola dei valori e dei diritti fondamentali dell'individuo.”

Il Presidente dell’Autorità ha anche sottolineato l’importanza economica dei servizi professionali riscontrabile dai dati dell’AVCP: nei primi 9 mesi del 2009 sono stati segnalate dalle stazioni appaltanti 719 gare di servizi, singolarmente di importo superiore a € 150.000, classificati come ‘Servizi architettonici, di costruzione, di ingegneria e ispezione’, per un importo complessivo pari a 750 milioni di euro.
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