RISPARMIO ENERGETICO
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Da Finco sei proposte per la riqualificazione immobiliare
RISPARMIO ENERGETICO
Da Finco sei proposte per la riqualificazione immobiliare
Stabilizzazione del bonus 55% e prestiti agevolati il miglioramento dell’efficienza energetica
09/12/2009 - Finco, la Federazione industrie prodotti impianti e servizi per le costruzioni, ha presentato le sue 6 proposte per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano e il rilancio del settore.
La prima riguarda la necessità assoluta di prevedere una proroga al 2012 - ma possibilmente una stabilizzazione - della misura riguardante il bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici . Essa va nel senso di contribuire alla quanto mai necessaria efficientizzazione del costruito nazionale, in quello di far emergere notevoli porzioni di lavoro nero e evasione anche contributiva Inps ed Inail, nonchè in quello di corroborare una parte vitale della industria nazionale e della connessa occupazione. La Federazione ha proposto un emendamento in proposito in seno alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
La seconda è sul trattamento da riservare - in deroga - alla tipologia di maggioranza necessaria per attuare le misure di abbattimento e ricostruzione con premio volumetrico in sede di condominio qualora si voglia agire con particolare riferimento alle misure di efficienza energetica. Se cioè non si possa trasformare - come nel caso delle autorizzazioni per le autorimesse - da unanime a qualificata la maggioranza necessaria. Nelle città questa misura sarebbe decisiva ed affronterebbe il vero tema sotto il profilo della riqualificazione energetica, che è quello del patrimonio esistente.
La terza, come da più parti evidenziato e già accolto in alcune Regioni, riguarda la necessità di una estensione generalizzata del Piano anche ai manufatti industriali e commerciali e non solo a quelli residenziali.
La terza, come da più parti evidenziato e già accolto in alcune Regioni, riguarda la necessità di una estensione generalizzata del Piano anche ai manufatti industriali e commerciali e non solo a quelli residenziali.
La quarta è contenuta nella lettera indirizzata dalla presidente di Confindustria-Finco, Rossella Giavarini, al Ministro Tremonti e consiste nell’ampliamento della platea delle categorie merceologiche cui è possibile applicare la detassazione degli utili reinvestiti anche a tutte quelle riguardanti i beni strumentali per l’edilizia non già ricompresi nel codice Ateco 28.
La quinta è la proposta Finco dell’ eco-prestito . Essa si inquadra nel percorso volto alla riduzione del 20% delle emissioni climalteranti nonchè all’incremento di una analoga percentuale in relazione al risparmio energetico e all' uso di energia rinnovabile come da direttiva europea e che è oggetto di dibattito a dicembre nel summit di Copenhagen. La proposta Finco prevede - in sintesi estrema - l'accesso a prestiti agevolati a tasso 0 per 10 anni fino ad un massimo di 30.000 euro per ciascun beneficiario. Onde accedere a tale eco-prestito occorrerebbe certificare - attraverso un progettista iscritto all’Ordine - di aver effettuato almeno due interventi che vanno dall’incremento dell’efficienza energetica delle coperture e delle pavimentazioni a quello dei muri perimetrali e delle finestre, porte esterne e schermature solari, all' installazione di apparecchiature e sistemi per riscaldamento e produzione di energia elettrica ed acqua calda utilizzanti fonti rinnovabili o assimilate. La misura concorrerebbe all' abbattimento delle emissioni di CO2 del patrimonio costruito e potrebbe essere finanziata fino alla concorrenza di una cifra da individuare dalle Fondazioni Bancarie, e/o dalla Cassa Depositi e Prestiti. L' eco-prestito potrebbe essere rimborsato in dieci anni, ma i lavori dovrebbero iniziare entro il 2010 e terminare al massimo entro l' anno successivo.
La sesta riguarda i ritardati pagamenti alle imprese . È un problema decisivo per l’economia, ma anche dal punto di vista "morale". Va risolto subito anche ad esempio, attraverso il ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti per crediti vantati dalle imprese e certificati dalla Pubblica Amministrazione.
La quinta è la proposta Finco dell’ eco-prestito . Essa si inquadra nel percorso volto alla riduzione del 20% delle emissioni climalteranti nonchè all’incremento di una analoga percentuale in relazione al risparmio energetico e all' uso di energia rinnovabile come da direttiva europea e che è oggetto di dibattito a dicembre nel summit di Copenhagen. La proposta Finco prevede - in sintesi estrema - l'accesso a prestiti agevolati a tasso 0 per 10 anni fino ad un massimo di 30.000 euro per ciascun beneficiario. Onde accedere a tale eco-prestito occorrerebbe certificare - attraverso un progettista iscritto all’Ordine - di aver effettuato almeno due interventi che vanno dall’incremento dell’efficienza energetica delle coperture e delle pavimentazioni a quello dei muri perimetrali e delle finestre, porte esterne e schermature solari, all' installazione di apparecchiature e sistemi per riscaldamento e produzione di energia elettrica ed acqua calda utilizzanti fonti rinnovabili o assimilate. La misura concorrerebbe all' abbattimento delle emissioni di CO2 del patrimonio costruito e potrebbe essere finanziata fino alla concorrenza di una cifra da individuare dalle Fondazioni Bancarie, e/o dalla Cassa Depositi e Prestiti. L' eco-prestito potrebbe essere rimborsato in dieci anni, ma i lavori dovrebbero iniziare entro il 2010 e terminare al massimo entro l' anno successivo.
La sesta riguarda i ritardati pagamenti alle imprese . È un problema decisivo per l’economia, ma anche dal punto di vista "morale". Va risolto subito anche ad esempio, attraverso il ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti per crediti vantati dalle imprese e certificati dalla Pubblica Amministrazione.
Fonte: Confindustria Finco