20/01/2010 - Il Governo, i Ministeri, il CIPE e la Stretto di Messina s.p.a. dovrebbero valutare costantemente la fattibilità tecnica, le stime di traffico, la compatibilità ambientale e le previsioni di spesa del ponte sullo Stretto di Messina.
È questo, in estrema sintesi, il contenuto della relazione concernente gli “Esiti dei finanziamenti per il ponte sullo Stretto di Messina”, approvata il 15 dicembre 2009 dalla Corte dei conti.
La spesa per realizzare il ponte sullo Stretto di Messina, prevista nel progetto preliminare approvato nel 2003 - spiega la Corte dei conti -, ammonterebbe a 4,68 miliardi di euro, ma nell’Allegato Infrastrutture al DPEF 2009/2013, l’importo è indicato in 6,1 miliardi di euro. Lo stesso importo è indicato nell’
Allegato Infrastrutture al DPEF 2010/2013 .
Le notizie acquisite da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti indicano, al dicembre 2009, un onere complessivo dell’investimento pari a 6.349.802.000 euro, da coprirsi per la quota di 2,5 miliardi di euro (pari al 40% del costo totale dell'investimento) da risorse proprie della società (per 1,2 miliardi di euro) e dai contributi in conto impianti assegnati dalla legge n. 102/2009 (1,3 miliardi di euro) e per la parte rimanente del 60% da finanziamenti da reperire sui mercati internazionali, senza garanzie da parte dello Stato.
Il progetto del ponte sullo stretto di Messina - prosegue la Corte - si presenta come un traguardo ambizioso e, sebbene la fase progettuale - in posizione funzionale rispetto alla realizzazione dell’opera - sia in corso, occorre rilevare che la prosecuzione delle attività procedurali dipende da ulteriori decisioni da assumere in sede politica e amministrativa.
Nel corso dell’indagine sono state esaminate le modalità di contabilizzazione dei valori della produzione della s.p.a. Stretto di Messina e sono stati esposti nel dettaglio gli elementi che compongono l’aggregato “costi capitalizzati” sulla base delle informazioni fornite dalla società stessa.
All’esito dell’analisi, la Magistratura contabile ritiene che sia opportuna una costante valutazione - da parte del Governo nel suo insieme e nelle sue articolazioni esecutive (Ministeri e CIPE) e tecnico-operative (Stretto di Messina s.p.a. e suoi azionisti) - dei profili di:
a) fattibilità tecnica, analizzata nel 2000 e formalizzata nel progetto preliminare approvato nel 2003;
b) attualizzazione delle stime di traffico che stanno alla base del disegno progettuale del ponte sullo Stretto di Messina;
c) compatibilità ambientale, in relazione al contenuto sostanziale della procedura di messa in mora n. 2003/4090, avviata dalla Commissione Europea in data 12 ottobre 2005 e ritirata in data 17 ottobre 2007;
d) completezza delle modalità di imputazione nel bilancio dello Stato delle somme, già destinate all’intervento per il ponte sullo Stretto di Messina e successivamente oggetto di riutilizzazione.