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Piano Casa, la Calabria commissariata approva la legge

Piano Casa, la Calabria commissariata approva la legge

Ammessi interventi sul residenziale, via a fascicolo di fabbricato e riqualificazione aree degradate

Vedi Aggiornamento del 31/08/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 31/08/2010
16/02/2010 - Si sblocca la situazione del Piano Casa in Calabria. Il Consiglio Regionale, nella seduta di mercoledì 10 febbraio, ha elaborato la proposta di legge 458 , avanzata dal Governatore Loiero, nominato commissario a causa del forte ritardo nel recepimento degli accordi del primo aprile tra Stato e Regioni.
 
Il testo si compone di 13 articoli, la cui durata è espressamente dichiarata a tempo determinato. Sono previsti interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione per il rilancio del settore edile, da effettuare nel rispetto delle norme per la tutela del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico, la difesa del suolo e la prevenzione del rischio sismico.
 
Gli interventi di ampliamento devono tendere al miglioramento della qualità architettonica e ambientale attraverso la riduzione dei consumi energetici, rispondendo anche al fabbisogno abitativo. Diventa quindi possibile l’aumento volumetrico fino al 20%, da effettuare su edifici residenziali mono e bifamiliari. È obbligatorio il rispetto delle norme sul rendimento energetico in edilizia, ma anche l’abbattimento delle barriere architettoniche
 
Per gli immobili a prevalente destinazione residenziale è consentita la demolizione e ricostruzione , previa riqualificazione dell’area di sedime, con un bonus massimo del 35%. Il numero delle unità immobiliari può variare a patto che i nuovi alloggi abbiano una superficie lorda non inferiore ai 60 metri quadri.
 
Sono esclusi i centri storici, le aree vincolate e quelle a rischio sismico e idrogeologico o inserite nei siti della Rete Natura 2000. Non possono beneficiare degli incrementi neanche gli edifici privi dell'accatastamento.

Non può essere modificata la destinazione d'uso prima che siano trascorsi 5 anni dalla comunicazione di fine lavori.
 
Gli interventi possono essere realizzati con Dia , Denuncia di inizio attività, o permesso di costruire , da presentare o richiedere entro diciotto mesi dall’entrata in vigore della legge regionale.
 
Assume rilevanza anche la riqualificazione delle aree degradate individuate dai Comuni, che devono essere dotate di spazi per parcheggi, verde pubblico e attività collettive.
 
Per consentire adeguati standard di sicurezza gli edifici devono dotarsi di fascicolo di fabbricato in cui sono raccolte e aggiornate le informazioni di tipo progettuale, strutturale, impiantistico e geologico.

La legge regionale sul Piano Casa, approvata l'11 febbraio, presenta però una situazione più riduttiva. Il testo è snellito a tre articoli, che recepiscono in modo abbastanza vago l'accordo Stato - Regioni del primo aprile 2009. Non sono definite le percentuali di ampliamento per i lavori implicanti il miglioramento della qualità architettonica, mentre il bonus per le demolizioni e ricostruzioni è fissato al 35%.

Di fatto la norma non definisce con chiarezza gli interventi consentiti, rimandando l'attuazione a 60 giorni dall'entrata in vigore, attraverso un regolamento della Giunta Regionale, da adottare entro il 23 aprile.
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