
Condono in aree vincolate: la maggioranza ci riprova
NORMATIVA
Condono in aree vincolate: la maggioranza ci riprova
Presentato al Senato un disegno di legge per riaprire i termini del condono edilizio del 2004 ed estenderlo agli abusi in aree vincolate
Vedi Aggiornamento
del 26/10/2012
15/03/2010 - Riapertura dei termini del condono edilizio del 2004 e possibilità di sanare anche gli abusi commessi in aree sottoposte a vincolo ambientale e paesaggistico.
Dopo l’emendamento al Milleproroghe che proponeva un nuovo condono (leggi tutto), escluso per inammissibilità (leggi tutto), i senatori del Pdl Carlo Sarro e Vincenzo Nespoli ripresentano la proposta con il disegno di legge 2020 depositato in Senato il 17 febbraio.
Il ddl modifica l’articolo 32 del DL 269/2003 (legge sul condono edilizio) riaprendo fino al 31 dicembre 2010 i termini per la presentazione delle domande, scaduti il 10 dicembre 2004, ed estendendo la possibilità di condono agli abusi commessi ai danni dei beni ambientali e paesistici.
La legge sul condono edilizio del 2003 - spiega la relazione al disegno di legge - consentiva di inoltrare domanda di sanatoria tra l’11 novembre 2004 ed il 10 dicembre 2004 e dava alle Regioni il compito di definirne il procedimento amministrativo. Tuttavia - osservano i senatori - alcune Regioni hanno ridotto le possibilità di accesso al condono, determinando una disparità di trattamento tra i cittadini.
Emblematica è - secondo i promotori del ddl - la vicenda della Campania che, con una delibera di Giunta, ha vietato sul proprio territorio la sanatoria delle opere abusive. La delibera è stata annullata dalla Corte Costituzionale e la Regione ha legiferato, senza però rendere operativa la disciplina sul condono. È seguito un nuovo ricorso e la legge regionale è stata dichiarata incostituzionale, riaffermando, anche in Campania, la legge nazionale. Ma i cittadini campani - spiega la relazione - non hanno potuto usufruire del condono perché nel frattempo erano scaduti i termini. La stessa cosa è successa, anche se per casi molto più limitati, nelle Marche e in Emilia Romagna.
La riapertura dei termini del condono degli abusi edilizi commessi entro il 31 marzo 2003 è necessaria - secondo i senatori - per consentire di presentare la domanda a chi non ha potuto farlo, garantendo a tutti i cittadini della Repubblica un eguale trattamento.
Per quanto riguarda, in particolare, le opere abusive realizzate su aree sottoposte a vincoli ambientali o paesaggistici, i promotori del ddl ricordano che la giurisprudenza si è espressa in maniera contraddittoria, accrescendo la confusione nell’applicazione delle previsioni di tutela, e non garantendo un trattamento uniforme in situazioni identiche. Il disegno di legge, quindi, consente di richiedere il condono anche per le opere realizzate su aree vincolate, previo nulla-osta dell’autorità preposta alla tutela del vincolo.
Inoltre, il disegno di legge prevede che la semplice presentazione della speciale domanda di sanatoria interrompa le sanzioni o le ordinanze di demolizione, anche disposte da sentenze definitive.
Il disegno di legge, presentato il 17 febbraio scorso, è ora in attesa di essere assegnato alla competente Commissione del Senato per l'avvio dell'iter di approvazione.
Per quanto riguarda, in particolare, le opere abusive realizzate su aree sottoposte a vincoli ambientali o paesaggistici, i promotori del ddl ricordano che la giurisprudenza si è espressa in maniera contraddittoria, accrescendo la confusione nell’applicazione delle previsioni di tutela, e non garantendo un trattamento uniforme in situazioni identiche. Il disegno di legge, quindi, consente di richiedere il condono anche per le opere realizzate su aree vincolate, previo nulla-osta dell’autorità preposta alla tutela del vincolo.
Inoltre, il disegno di legge prevede che la semplice presentazione della speciale domanda di sanatoria interrompa le sanzioni o le ordinanze di demolizione, anche disposte da sentenze definitive.
Il disegno di legge, presentato il 17 febbraio scorso, è ora in attesa di essere assegnato alla competente Commissione del Senato per l'avvio dell'iter di approvazione.