Demolizione e ricostruzione solo con permesso di costruire
Cassazione: l’intervento non è considerato restauro se c’è lo spostamento del fabbricato
23/04/2010 - La demolizione di un fabbricato esistente e la sua ricostruzione in posizione diversa con ampliamento, anche minimo, si qualifica come nuova costruzione. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 13492, depositata il 9 aprile scorso.
Il nuovo edificio necessita quindi del permesso di costruire e non può essere sottoposto a procedure semplificate.
Di parere opposto i ricorrenti, che nel caso preso in esame, si erano opposti all’ordinanza di risarcimento e demolizione di un fabbricato di 114 metri quadri, con annesso manufatto da nove metri quadri, realizzato senza concessione edilizia e nessun riferimento alle norme antisismiche.
A detta dei ricorrenti, infatti, l’intervento avrebbe potuto classificarsi come opera di manutenzione senza incremento di volumi o creazione di superficie utile.
La posizione è però cambiata dopo il sopralluogo delle autorità competenti, che hanno riscontrato piccole discordanze con la sagoma e l’area di sedime iniziale. I ricorrenti, facendo notare le condizioni fatiscenti del fabbricato originario, hanno infatti optato per la classificazione dell’intervento come risanamento conservativo e restauro.
L’ipotesi è stata però bocciata dalla Corte, che ha continuato a configurare l’opera come nuova costruzione non riferibile al complesso edilizio preesistente nonostante le condizioni fatiscenti rendessero necessaria la manutenzione.
I giudici hanno ricordato che caratteristica di restauro e risanamento conservativo è la conservazione di un organismo edilizio preesistente assicurandone la funzionalità, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali preesistenti.
In presenza di edifici già demoliti l’intervento deve quindi essere considerato come nuova costruzione.
La pronuncia si pone in controtendenza con alcune leggi regionali sul Piano Casa , che tendono a semplificare le procedure per il rilancio delle costruzioni, ammettendo la Dia anche per la sostituzione edilizia con premio volumetrico, come accade ad esempio in Veneto.
La demolizione e riedificazione degli edifici esistenti è incentivata anche dalle associazioni del settore costruzioni, che vedono in questa misura il cuore pulsante della ripresa.