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Piano Casa, ancora uno slittamento in Abruzzo

Piano Casa, ancora uno slittamento in Abruzzo

Approvata la legge regionale che lascia tempo fino al 31 luglio per le delibere comunali

Vedi Aggiornamento del 28/01/2016
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 28/01/2016
13/05/2010 - Si sposta ancora il termine per l’avvio del Piano Casa in Abruzzo. Con la Legge Regionale 10/2010, approvata il 28 aprile scorso e pubblicata due giorni dopo sul Bollettino Ufficiale, è stato posticipato per la seconda volta l’inizio della presentazione delle istanze.
 
Con la modifica dell’articolo 12 della Legge Regionale 16/2009 sul Piano Casa, i Comuni potranno deliberare fino al 31 luglio l’esclusione di determinate aree dall’applicazione delle norme per il rilancio dell’edilizia. Di conseguenza, sarà possibile presentare le domande a partire dal 2 agosto.
 
Lo slittamento dei termini posticipa anche la scadenza del Piano Casa. Le istanze di ampliamento, demolizione e ricostruzione dovranno infatti essere presentate entro il 2 agosto 2012 dal momento che gli articoli 11 comma 4 e 12 del Piano Casa subordinano la “scadenza” della legge al tempo concesso ai comuni per le delibere e non all’entrata in vigore della norma.
 
Una simile iniziativa si è verificata anche nel mese di dicembre, quando con un emendamento alla L.R. 16/2009 il termine a disposizione dei comuni, inizialmente fissato al 30 dicembre, è stato posticipato al 30 aprile.
 
Il Piano Casa della Regione Abruzzo limita i lavori di ampliamento e sostituzione edilizia agli edifici residenziali, escludendo quelli a destinazione diversa. Gli aumenti volumetrici sono ammessi fino al 20% e non possono superare la soglia dei 200 metri cubi, con un intervento minimo di 9 metri quadri.
 
Per le demolizioni e ricostruzioni, invece, è previsto un incremento del 35%. Nel caso in cui il proprietario di un immobile cede gratuitamente al Comune l’area su cui è situato l’edificio, impegnandosi a sistemarla a verde pubblico attrezzato, parcheggi o a fornirla di opere di urbanizzazione primaria e secondaria, può usufruire di un ulteriore bonus, pari al 30% della superficie dell’immobile demolito. Il nuovo fabbricato deve però raggiungere la classe energetica B.
 
Dal computo delle volumetrie vanno sempre escluse le pensiline utili all’installazione di impianti fotovoltaici o alimentati da altre fonti di energia rinnovabile.
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