Ok del Consiglio dei Ministri al Regolamento del Codice Appalti
LAVORI PUBBLICI
Ok del Consiglio dei Ministri al Regolamento del Codice Appalti
Stralciato l’Allegato A1 sulle opere specialistiche. Novità per la validazione dei progetti e l’affidamento dei servizi di progettazione
Vedi Aggiornamento
del 01/12/2010
18/06/2010 - È stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri di oggi, il Regolamento attuativo del Codice degli Appalti.
“Per la prima volta nel nostro Paese - ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli -, le disposizioni normative nel settore vengono racchiuse in un unico testo. Abbiamo operato - ha aggiunto il Ministro - in modo da fornire alle stazioni appaltanti ed agli operatori economici del settore dei contratti pubblici un valido strumento di guida e di supporto completo ed organico, articolato secondo il susseguirsi delle diverse fasi dalla programmazione al collaudo. È uno strumento - ha concluso Matteoli - di agevole consultazione per tutti i soggetti interessati che auspico semplificherà i vari passaggi dal progetto all’opera finita”.
È stato confermato lo stralcio dell’Allegato A1, che fissava regole più severe per la qualificazione delle imprese nelle categorie di opere specializzate.
Veniva infatti disposto che, per mantenere la qualificazione in alcune categorie specialistiche, le imprese dovessero dimostrare di possedere una specifica attrezzatura per ogni singolo lavoro, in misura fissa dal 2% all’8% del fatturato (leggi tutto).
Nel testo approvato oggi, resta invariata la disciplina che consente alle imprese generali di realizzare le opere speciali subappaltando i lavori alle imprese specialistiche. Deluse, dunque, le aspettative delle imprese specializzate, che vedevano nella nuova norma il riconoscimento delle proprie specificità.
LE ALTRE NOVITÀ
Il Regolamento introduce una nuova validazione del progetto, che sarà obbligatoria su ogni livello di progettazione e dovrà svolgersi in parallelo e in contemporanea con la progettazione, e non dopo la sua conclusione. La validazione potrà essere eseguita da società specializzate, che dovranno accreditarsi presso il Servizio tecnico centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Le stazioni appaltanti avranno l’obbligo di affidare i servizi di ingegneria e architettura per la progettazione delle opere pubbliche solo con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non più con quello del massimo ribasso. Agli elementi qualitativi dell’offerta sarà attribuito quindi un peso maggiore rispetto al prezzo e, al fine di disincentivare ribassi eccessivi, l’attribuzione del punteggio all’elemento prezzo avverrà attraverso formule che penalizzino i ribassi molto elevati. Nell’appalto-concorso e nell’appalto integrato, saranno consentite variazioni quali-quantitative non superiori al 10% per gli interventi di ristrutturazione, recupero e manutenzione, e del 5% negli altri casi.
Diventerà obbligatoria, per le imprese che vorranno partecipare alle gare per l’affidamento di appalti integrati e concessioni di lavori pubblici, la qualificazione SOA per progettazione e costruzione, nonché il possesso dei requisiti progettuali richiesti dal bando. Se l’impresa non possiede tali requisiti potrà avvalersi di un progettista.
Saranno inasprite le sanzioni relative alle attestazioni Soa: per le imprese, l’uso di certificati falsi sarà punito con una multa fino a 51 mila euro e con la sospensione dell’attività per un anno, mentre la mancata risposta alle richieste dell’Authority o delle Soa comporterà una multa fino a 25 mila euro. Anche le Soa rischieranno sanzioni pecuniarie, sospensione dell’attività di attestazione e, in caso di gravi irregolarità, la decadenza dell’autorizzazione. Queste norme entreranno in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione del Regolamento in Gazzetta Ufficiale.
I COMMENTI
Il Regolamento “rappresenta un importante passo in avanti nel segno della semplificazione delle norme, della qualità delle opere, della responsabilità della pubblica amministrazione e delle imprese, principi sui quali l’Ance, l’Agi e tutta la Federcostruzioni di Confindustria insistono da tempo”. Questo il commento del Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti.
“Mi complimento per il lavoro svolto dal Ministro Matteoli e da tutto il suo staff che per mesi insieme alle imprese ha studiato soluzioni per migliorare l’attuale sistema in un’ottica di efficienza, di trasparenza e di tutela del mercato - ha aggiunto il Presidente Ance, secondo il quale: “l’approvazione delle nuove norme favorirà il lavoro delle imprese sane con un occhio di riguardo per le medio piccole che soffrono di più in questo particolare periodo di crisi”. Inoltre secondo Buzzetti, il varo del regolamento “può costituire un buon viatico per la riforma complessiva delle regole degli appalti alla quale l’Ance, sotto l’egida del Ministero, insieme a tutti i principali attori pubblici e privati del settore sta lavorando in questi mesi e che mi auguro possa venire alla luce al più presto”.
Viva soddisfazione per l’approvazione del nuovo regolamento del Codice degli Appalti è stata espressa dal Presidente dell’OICE, Braccio Oddi Baglioni. “Sono state introdotte - ha sottolineato Oddi Baglioni - le misure, fortemente richieste dai progettisti, tese a limitare gli eccessivi ribassi che hanno messo in ginocchio il settore dopo l’abrogazione dei minimi tariffari. Siamo d’accordo, inoltre - ha aggiunto Oddi Baglioni - sullo stralcio da parte del ministro Matteoli dell’allegato A1 che riguardava gli appalti specialistici perché questa norma, approvata così com’era, avrebbe avuto l’effetto - come affermato dall’Autorità dei Lavori Pubblici e dal Consiglio di Stato - di restringere la concorrenza a scapito del mercato”. Soddisfazione anche per l’articolata disciplina sulla verifica dei progetti, che dovrebbe consentire la nascita di un vero mercato per queste attività attualmente svolte da poche società accreditate.
“Per la prima volta nel nostro Paese - ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli -, le disposizioni normative nel settore vengono racchiuse in un unico testo. Abbiamo operato - ha aggiunto il Ministro - in modo da fornire alle stazioni appaltanti ed agli operatori economici del settore dei contratti pubblici un valido strumento di guida e di supporto completo ed organico, articolato secondo il susseguirsi delle diverse fasi dalla programmazione al collaudo. È uno strumento - ha concluso Matteoli - di agevole consultazione per tutti i soggetti interessati che auspico semplificherà i vari passaggi dal progetto all’opera finita”.
È stato confermato lo stralcio dell’Allegato A1, che fissava regole più severe per la qualificazione delle imprese nelle categorie di opere specializzate.
Veniva infatti disposto che, per mantenere la qualificazione in alcune categorie specialistiche, le imprese dovessero dimostrare di possedere una specifica attrezzatura per ogni singolo lavoro, in misura fissa dal 2% all’8% del fatturato (leggi tutto).
Nel testo approvato oggi, resta invariata la disciplina che consente alle imprese generali di realizzare le opere speciali subappaltando i lavori alle imprese specialistiche. Deluse, dunque, le aspettative delle imprese specializzate, che vedevano nella nuova norma il riconoscimento delle proprie specificità.
LE ALTRE NOVITÀ
Il Regolamento introduce una nuova validazione del progetto, che sarà obbligatoria su ogni livello di progettazione e dovrà svolgersi in parallelo e in contemporanea con la progettazione, e non dopo la sua conclusione. La validazione potrà essere eseguita da società specializzate, che dovranno accreditarsi presso il Servizio tecnico centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Le stazioni appaltanti avranno l’obbligo di affidare i servizi di ingegneria e architettura per la progettazione delle opere pubbliche solo con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non più con quello del massimo ribasso. Agli elementi qualitativi dell’offerta sarà attribuito quindi un peso maggiore rispetto al prezzo e, al fine di disincentivare ribassi eccessivi, l’attribuzione del punteggio all’elemento prezzo avverrà attraverso formule che penalizzino i ribassi molto elevati. Nell’appalto-concorso e nell’appalto integrato, saranno consentite variazioni quali-quantitative non superiori al 10% per gli interventi di ristrutturazione, recupero e manutenzione, e del 5% negli altri casi.
Diventerà obbligatoria, per le imprese che vorranno partecipare alle gare per l’affidamento di appalti integrati e concessioni di lavori pubblici, la qualificazione SOA per progettazione e costruzione, nonché il possesso dei requisiti progettuali richiesti dal bando. Se l’impresa non possiede tali requisiti potrà avvalersi di un progettista.
Saranno inasprite le sanzioni relative alle attestazioni Soa: per le imprese, l’uso di certificati falsi sarà punito con una multa fino a 51 mila euro e con la sospensione dell’attività per un anno, mentre la mancata risposta alle richieste dell’Authority o delle Soa comporterà una multa fino a 25 mila euro. Anche le Soa rischieranno sanzioni pecuniarie, sospensione dell’attività di attestazione e, in caso di gravi irregolarità, la decadenza dell’autorizzazione. Queste norme entreranno in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione del Regolamento in Gazzetta Ufficiale.
I COMMENTI
Il Regolamento “rappresenta un importante passo in avanti nel segno della semplificazione delle norme, della qualità delle opere, della responsabilità della pubblica amministrazione e delle imprese, principi sui quali l’Ance, l’Agi e tutta la Federcostruzioni di Confindustria insistono da tempo”. Questo il commento del Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti.
“Mi complimento per il lavoro svolto dal Ministro Matteoli e da tutto il suo staff che per mesi insieme alle imprese ha studiato soluzioni per migliorare l’attuale sistema in un’ottica di efficienza, di trasparenza e di tutela del mercato - ha aggiunto il Presidente Ance, secondo il quale: “l’approvazione delle nuove norme favorirà il lavoro delle imprese sane con un occhio di riguardo per le medio piccole che soffrono di più in questo particolare periodo di crisi”. Inoltre secondo Buzzetti, il varo del regolamento “può costituire un buon viatico per la riforma complessiva delle regole degli appalti alla quale l’Ance, sotto l’egida del Ministero, insieme a tutti i principali attori pubblici e privati del settore sta lavorando in questi mesi e che mi auguro possa venire alla luce al più presto”.
Viva soddisfazione per l’approvazione del nuovo regolamento del Codice degli Appalti è stata espressa dal Presidente dell’OICE, Braccio Oddi Baglioni. “Sono state introdotte - ha sottolineato Oddi Baglioni - le misure, fortemente richieste dai progettisti, tese a limitare gli eccessivi ribassi che hanno messo in ginocchio il settore dopo l’abrogazione dei minimi tariffari. Siamo d’accordo, inoltre - ha aggiunto Oddi Baglioni - sullo stralcio da parte del ministro Matteoli dell’allegato A1 che riguardava gli appalti specialistici perché questa norma, approvata così com’era, avrebbe avuto l’effetto - come affermato dall’Autorità dei Lavori Pubblici e dal Consiglio di Stato - di restringere la concorrenza a scapito del mercato”. Soddisfazione anche per l’articolata disciplina sulla verifica dei progetti, che dovrebbe consentire la nascita di un vero mercato per queste attività attualmente svolte da poche società accreditate.