Detrazione 36% e 55%, operativa dal 1° luglio la ritenuta d’acconto
NORMATIVA
Detrazione 36% e 55%, operativa dal 1° luglio la ritenuta d’acconto
Negli emendamenti al ddl per la conversione della manovra economica proposto slittamento dei termini e riduzione dell’aliquota
Vedi Aggiornamento
del 27/10/2014
30/06/2010 - Entra in vigore il 1° luglio la ritenuta d’acconto sulle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, così come previsto dall’articolo 25 del Decreto Legge 78/2010, recante misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e la competitività economica.
Dal primo luglio, infatti, le banche e Poste Italiane S.p.A opereranno una ritenuta d’acconto del 10% sui pagamenti effettuati mediante bonifico per usufruire delle detrazioni fiscali del 36% e del 55%. La ritenuta sarà applicata sugli importi versati a favore dei soggetti che eseguono lavori di ristrutturazione e di riqualificazione energetica.
In base all’articolo 25 della manovra, l’Agenzia delle Entrate ha emanato un provvedimento per la definizione delle tipologie dei pagamenti e degli adempimenti relativi alla certificazione e alla dichiarazione delle ritenute operate. Gli operatori finanziari dovranno versare la ritenuta con F24, utilizzando il codice tributo 1039, istituito con la risoluzione n. 65/E, certificare la ritenuta al beneficiario del bonifico entro il 28 febbraio dell’anno successivo e riportarla nella dichiarazione dei sostituti d’imposta.
La misura di rientro ha incassato subito molteplici critiche. In particolare Uncsaal, Unione nazionale costruttori serramenti alluminio acciaio e leghe, ha sottolineato che il reddito operativo delle aziende operanti nel settore serramenti oscilla tra il 5% e il 6% del fatturato. un prelievo del 10% del fatturato significherebbe quindi il congelamento dell'intera redditività operativa.
Anche le migliori aziende del comparto farebbero quindi fatica a sostenere i costi di eventuali finanziamenti, come mutui o fidi, vedendosi costretti a ridurre gli investimenti. Opzione che farebbe rallentare il processo di innovazione tecnologica innescato dal 2008.
Secondo Uncsaal l’articolo 25 della manovra rischia di depotenziare i benefici del 55% sia per l’Erario che per le imprese, ma anche di non ottenere i risultati sperati dal legislatore.
Al ddl per la conversione in legge della manovra, attualmente allo studio del Senato, sono state presentate diverse proposte emendative, che mirano ad un abbassamento della ritenuta d’acconto dal 10% al 4% o 5%, compensando i conseguenti oneri riducendo le detrazioni relative alle spese indicate nella Tabella C della Finanziaria 2010. Rientrano in questo ambito spesa sanitaria, partecipazione alle politiche di bilancio dell’UE, protezione civile, sostegno all’agricoltura, all’editoria, allo sviluppo dei trasporti, politiche previdenziali e turismo.
Tra gli altri emendamenti è stata anche avanzata l’ipotesi di far slittare il termine del primo luglio al primo agosto o al primo ottobre.
Dal primo luglio, infatti, le banche e Poste Italiane S.p.A opereranno una ritenuta d’acconto del 10% sui pagamenti effettuati mediante bonifico per usufruire delle detrazioni fiscali del 36% e del 55%. La ritenuta sarà applicata sugli importi versati a favore dei soggetti che eseguono lavori di ristrutturazione e di riqualificazione energetica.
In base all’articolo 25 della manovra, l’Agenzia delle Entrate ha emanato un provvedimento per la definizione delle tipologie dei pagamenti e degli adempimenti relativi alla certificazione e alla dichiarazione delle ritenute operate. Gli operatori finanziari dovranno versare la ritenuta con F24, utilizzando il codice tributo 1039, istituito con la risoluzione n. 65/E, certificare la ritenuta al beneficiario del bonifico entro il 28 febbraio dell’anno successivo e riportarla nella dichiarazione dei sostituti d’imposta.
La misura di rientro ha incassato subito molteplici critiche. In particolare Uncsaal, Unione nazionale costruttori serramenti alluminio acciaio e leghe, ha sottolineato che il reddito operativo delle aziende operanti nel settore serramenti oscilla tra il 5% e il 6% del fatturato. un prelievo del 10% del fatturato significherebbe quindi il congelamento dell'intera redditività operativa.
Anche le migliori aziende del comparto farebbero quindi fatica a sostenere i costi di eventuali finanziamenti, come mutui o fidi, vedendosi costretti a ridurre gli investimenti. Opzione che farebbe rallentare il processo di innovazione tecnologica innescato dal 2008.
Secondo Uncsaal l’articolo 25 della manovra rischia di depotenziare i benefici del 55% sia per l’Erario che per le imprese, ma anche di non ottenere i risultati sperati dal legislatore.
Al ddl per la conversione in legge della manovra, attualmente allo studio del Senato, sono state presentate diverse proposte emendative, che mirano ad un abbassamento della ritenuta d’acconto dal 10% al 4% o 5%, compensando i conseguenti oneri riducendo le detrazioni relative alle spese indicate nella Tabella C della Finanziaria 2010. Rientrano in questo ambito spesa sanitaria, partecipazione alle politiche di bilancio dell’UE, protezione civile, sostegno all’agricoltura, all’editoria, allo sviluppo dei trasporti, politiche previdenziali e turismo.
Tra gli altri emendamenti è stata anche avanzata l’ipotesi di far slittare il termine del primo luglio al primo agosto o al primo ottobre.