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Professioni: scontro tra tecnici e Confindustria sulle tariffe

Professioni: scontro tra tecnici e Confindustria sulle tariffe

La Presidente degli industriali Marcegaglia contraria ai minimi; ingegneri e architetti difendono le tariffe minime

Vedi Aggiornamento del 03/10/2011
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 03/10/2011
27/07/2010 - “Riteniamo necessario un incontro con Confindustria e il suo Presidente Emma Marcegaglia, con cui è ancora aperto un dibattito sulla riforma e, in particolare, sulla questione del ritorno alle tariffe minime delle prestazioni, che ha trovato una netta contrarietà da parte dello stesso presidente confindustriale”.
 
Così il Presidente del CNI, Giovanni Rolando, in un comunicato risponde alla Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che, qualche giorno fa, avevamanifestato al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, la contrarietà degli industriali al ripristino delle tariffe minime per le prestazioni professionali. “Noi - aveva detto la Marcegaglia - rimaniamo dell’idea che in questo momento non ci possono essere settori esposti alla concorrenza e altri settori coperti e privilegiati”.
 
Invece gli ingegneri ribadiscono che soprattutto il comparto tecnico ha bisogno di tariffe minime, a garanzia della collettività: “non si può equiparare un discorso puramente commerciale come quello degli industriali, che usufruiscono peraltro di finanziamenti pubblici in tempi di crisi, con un discorso professionale, dove i soggetti sono garanti dello Stato verso la collettività - ha aggiunto il Presidente del CNI -.

Sono posizioni non paragonabili e si arriva ad assurdi come il fatto che i costi relativi alla sicurezza delle imprese non sono soggetti a ribasso, mentre i professionisti che progettano quella sicurezza sono sempre in regime di concorrenza e, in taluni casi, costretti a fornire ribassi anche del 90% e quindi a lavorare ampiamente in rimessa pur di rimanere sul mercato. Sono comunque certo - ha concluso Rolando -che con un confronto pacato, anche con il Presidente Marcegaglia, gli Ordini sapranno spiegare le loro motivazioni e fugare ogni dubbio. Il tutto nell’interesse del cittadino”.
 
Più dura la replica del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori: “non accettiamo lezioni di concorrenza da parte della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia” si legge in un comunicato. “Ancora una volta la massima rappresentante della grande industria italiana, ha lanciato il suo anatema contro i professionisti ‘illiberali’; sembra aver dimenticato che la grande industria per oltre cinquanta anni ha goduto di privilegi di ogni sorta da parte dello Stato ed ha beneficiato di fiumi di denaro pubblico sotto forma di aiuti, finanziamenti, defiscalizzazioni, incentivi ed altro”.
 
“Dimentica anche - continua il CNAPPC - che la grande industria ha potuto fruire, per decenni, di infrastrutture ad hoc, di ingentissimi fondi pubblici, nazionali ed europei, per edificare industrie al Sud, per poi spesso fuggire all'estero -  basta leggere le cronache di questi giorni - lasciando in difficoltà decine di migliaia di lavoratori”. “Finge anche di non ricordare che gran parte del nostro colossale debito pubblico - conclude - è dovuto alla dissennata politica a favore solo della grande industria, che molto poco invece ha favorito la piccola impresa, gli artigiani, i piccoli commercianti e per nulla i professionisti”.
 
Anche Marina Calderone, Presidente del Comitato unitario delle professioni (Cup), ha replicato alla Marcegaglia: “Quando si parla di professioni non si può limitare il discorso solamente alla questione delle tariffe”. “Il ripristino che noi chiediamo è per l’inderogabilità dei minimi quando si svolgono attività che hanno delle chiare conseguenze per la collettività”.
 

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha, inoltre, espresso soddisfazione per l’incontro del 21 luglio scorso con il Ministro Alfano, nel corso del quale i professionisti hanno presentato il documento unitario di principi per la riforma delle professioni (leggi tutto). “Nonostante fosse sicuramente arduo l’impegno, preso in primis dagli ingegneri e dal Presidente Rolando, di riunire i professionisti attorno ad un tavolo e trovare un testo condiviso da tutte le professioni tecniche”, si è giunti ad un testo elaborato dal Pat (Professionisti dell'area tecnica) e dal Cup.
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