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Riforma professioni: gli ingegneri juniores contro il ddl Siliquini
NORMATIVA
Riforma professioni: gli ingegneri juniores contro il ddl Siliquini
Se venisse approvato si decreterebbe una grave ingiustizia sociale ai danni dei giovani
15/07/2010 - “Grave e pericoloso il tentativo che si sta portando ai danni degli ingegneri con laurea nuovo ordinamento (triennale), iscritti ormai da quasi dieci anni alla sezione B degli Albi degli Ordini degli Ingegneri, di istituire un Albo professionale che veda, di fatto, la totale e piena equiparazione di titoli e competenze professionali tra i diplomati attualmente iscritti ai Collegi di Geometri, Periti Industriali e Periti Agrari ed i laureati attualmente iscritti alla sezione B degli Ordini degli Ingegneri”.
É questa la denuncia deliberata all’unanimità dai consiglieri della sezione B degli Ordini Provinciali degli Ingegneri riunitisi a Roma nei giorni scorsi per discutere della proposta di progetto di legge di ‘Riforma delle professioni intellettuali’ presentata alla Camera dei Deputati dall’on. Siliquini.
Sulla scia del Consiglio Nazionale (leggi tutto) e dell’Assemblea dei Presidenti degli Ordini (leggi tutto), anche gli ingegneri iuniores tuonano dunque contro il discusso ddl e mettono nero su bianco il dissenso. Ribadendo “la ferma volontà di rimanere all’interno degli Albi degli Ordini degli Ingegneri cui naturalmente sentono di appartenere per similitudine di formazione accademica” e dichiarando “la loro assoluta e piena contrarietà ad eventuali tentativi di ‘annessione’ degli attuali e futuri laureati di primo livello da parte di talune categorie professionali tecniche”.
Forte e chiaro anche l’appello finale alle istituzioni degli ingegneri iscritti alla sezione B dell’Albo: “affinché intervengano per evitare che venga perpetrata questa grave ingiustizia sociale ai danni di intere generazioni di giovani che hanno creduto nei nuovi percorsi accademici ed investito in anni di duro studio universitario ma che oggi hanno solo il forte sospetto che dietro l’alibi di riduzione degli Ordini professionali si celino altre finalità molto meno nobili quali la promozione, sul campo, a laureato di chi laureato non è o l’usurpazione di più appetibili competenze e titoli professionali che non competono loro o, ancora, la sostenibilità di talune casse previdenziali”.
Troppe le ingiustizie contemplate nella proposta Siliquini, secondo gli ingegneri Iuniores, (prima fra tutte l’equiparazione tra due livelli professionali con curricula formativi tanto diversi), troppi gli elementi non considerati:
- il percorso formativo di livello universitario da loro seguito;
- le competenze professionali attribuite agli ingegneri iscritti alla sezione B dal DPR 328 del 5 giugno 2001, diverse da quelle degli iscritti alla sezione A del medesimo Albo ma superiori a quelle degli iscritti negli Albi dei Collegi di periti e geometri;
- la distinzione netta, in Italia, tra livelli formativi di scuola superiore e quelli di primo livello universitario.
Solo alcuni dei nodi critici, insieme al fatto grave che gli stessi “professionisti tecnici di primo livello - continua il documento - benché parte in causa, non sono stati ascoltati sul tema della citata riforma che riguarda direttamente il loro futuro professionale”.
Fonte: Ufficio stampa Consiglio Nazionale Ingegneri
É questa la denuncia deliberata all’unanimità dai consiglieri della sezione B degli Ordini Provinciali degli Ingegneri riunitisi a Roma nei giorni scorsi per discutere della proposta di progetto di legge di ‘Riforma delle professioni intellettuali’ presentata alla Camera dei Deputati dall’on. Siliquini.
Sulla scia del Consiglio Nazionale (leggi tutto) e dell’Assemblea dei Presidenti degli Ordini (leggi tutto), anche gli ingegneri iuniores tuonano dunque contro il discusso ddl e mettono nero su bianco il dissenso. Ribadendo “la ferma volontà di rimanere all’interno degli Albi degli Ordini degli Ingegneri cui naturalmente sentono di appartenere per similitudine di formazione accademica” e dichiarando “la loro assoluta e piena contrarietà ad eventuali tentativi di ‘annessione’ degli attuali e futuri laureati di primo livello da parte di talune categorie professionali tecniche”.
Forte e chiaro anche l’appello finale alle istituzioni degli ingegneri iscritti alla sezione B dell’Albo: “affinché intervengano per evitare che venga perpetrata questa grave ingiustizia sociale ai danni di intere generazioni di giovani che hanno creduto nei nuovi percorsi accademici ed investito in anni di duro studio universitario ma che oggi hanno solo il forte sospetto che dietro l’alibi di riduzione degli Ordini professionali si celino altre finalità molto meno nobili quali la promozione, sul campo, a laureato di chi laureato non è o l’usurpazione di più appetibili competenze e titoli professionali che non competono loro o, ancora, la sostenibilità di talune casse previdenziali”.
Troppe le ingiustizie contemplate nella proposta Siliquini, secondo gli ingegneri Iuniores, (prima fra tutte l’equiparazione tra due livelli professionali con curricula formativi tanto diversi), troppi gli elementi non considerati:
- il percorso formativo di livello universitario da loro seguito;
- le competenze professionali attribuite agli ingegneri iscritti alla sezione B dal DPR 328 del 5 giugno 2001, diverse da quelle degli iscritti alla sezione A del medesimo Albo ma superiori a quelle degli iscritti negli Albi dei Collegi di periti e geometri;
- la distinzione netta, in Italia, tra livelli formativi di scuola superiore e quelli di primo livello universitario.
Solo alcuni dei nodi critici, insieme al fatto grave che gli stessi “professionisti tecnici di primo livello - continua il documento - benché parte in causa, non sono stati ascoltati sul tema della citata riforma che riguarda direttamente il loro futuro professionale”.
Fonte: Ufficio stampa Consiglio Nazionale Ingegneri