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Professioni, Alfano: ‘compenso adeguato al lavoro svolto’
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NORMATIVA
Professioni, Alfano: ‘compenso adeguato al lavoro svolto’
I punti fermi della riforma nella lettera del Ministro della Giustizia agli ingegneri riuniti a Torino per il 55° Congresso nazionale
Vedi Aggiornamento del 06/09/2011
Vedi Aggiornamento del 06/09/2011
10/09/2010 - Si chiude oggi a Torino il 55° Congresso Nazionale degli Ingegneri. L’ultima giornata sarà dedicata al tema della riforma delle professioni.
Come ha spiegato nei giorni scorsi il Presidente del CNI, Giovanni Rolando, gli ingegneri mettono sul piatto il proprio impegno a contribuire allo sviluppo del sistema Italia ma, di contro, si aspettano dichiarazioni di volontà da parte dei Ministri ad intervenire sulle questioni più urgenti per la categoria.
E l’impegno del Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è contenuto in una lettera inviata al Presidente Rolando, nella quale il Guardasigilli presenta la sua idea di riforma delle professioni. “Lo statuto della professioni che ho in mente - scrive il Ministro - dovrà sancire un binomio inscindibile tra qualità elevata della prestazione e adeguatezza del compenso: non possiamo più negare ai liberi professionisti il diritto ad un’esistenza libera e dignitosa che deriva da una retribuzione realmente proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto”.
Parallelamente è necessario - secondo Alfano - un maggior rigore nella selezione dei professionisti e l’obbligo di aggiornamento professionale, per garantire una maggiore specializzazione dei professionisti.
In tema di concorrenza, “la vera tutela dei consumatori - afferma Alfano - non si realizza con la corsa al ribasso dei compensi professionali, ma garantendo con rigore la qualità del prodotto professionale”. È necessario garantire - conclude - “la massima trasparenza dei rapporti con i clienti”, anche mediante “una radicale riforma della giustizia disciplinare, che ne assicuri l'imparzialità e l'efficienza, e attraverso la semplificazione della disciplina delle tariffe professionali, per renderle semplici, eque e comprensibili ai cittadini”.
Come ha spiegato nei giorni scorsi il Presidente del CNI, Giovanni Rolando, gli ingegneri mettono sul piatto il proprio impegno a contribuire allo sviluppo del sistema Italia ma, di contro, si aspettano dichiarazioni di volontà da parte dei Ministri ad intervenire sulle questioni più urgenti per la categoria.
E l’impegno del Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è contenuto in una lettera inviata al Presidente Rolando, nella quale il Guardasigilli presenta la sua idea di riforma delle professioni. “Lo statuto della professioni che ho in mente - scrive il Ministro - dovrà sancire un binomio inscindibile tra qualità elevata della prestazione e adeguatezza del compenso: non possiamo più negare ai liberi professionisti il diritto ad un’esistenza libera e dignitosa che deriva da una retribuzione realmente proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto”.
Parallelamente è necessario - secondo Alfano - un maggior rigore nella selezione dei professionisti e l’obbligo di aggiornamento professionale, per garantire una maggiore specializzazione dei professionisti.
In tema di concorrenza, “la vera tutela dei consumatori - afferma Alfano - non si realizza con la corsa al ribasso dei compensi professionali, ma garantendo con rigore la qualità del prodotto professionale”. È necessario garantire - conclude - “la massima trasparenza dei rapporti con i clienti”, anche mediante “una radicale riforma della giustizia disciplinare, che ne assicuri l'imparzialità e l'efficienza, e attraverso la semplificazione della disciplina delle tariffe professionali, per renderle semplici, eque e comprensibili ai cittadini”.
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