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Professioni: si riapre il dibattito sulla riforma
NORMATIVA
Professioni: si riapre il dibattito sulla riforma
Alla Camera riparte l’esame del disegno di legge Siliquini. Gli ingegneri a congresso a Torino discutono della riforma
Vedi Aggiornamento
del 30/11/2010
07/09/2010 - Riprenderà domani, in Commissione Giustizia della Camera, l’esame della proposta di legge 503 in materia di libere professioni, presentata dalla deputata Mariagrazia Siliquini.
Il ddl 503 - presentato all’inizio della legislatura (aprile 2008) ma sostituito da una nuova versione il 25 maggio 2010 - propone di accorpare Ordini e Collegi esistenti, relativi a professioni diverse ma attinenti alla stessa area, e di sopprimere la sezione «B» degli Ordini con il conseguente passaggio dei relativi iscritti nell’Ordine corrispondente al titolo. In tema di tariffe professionali, la proposta prevede che il compenso sia pattuito per iscritto, “avuto riguardo alle tariffe” stabilite dal Ministro della Giustizia. Le tariffe professionali, stabilite ogni triennio, indicheranno livelli minimi e massimi, non vincolanti in caso di determinazione consensuale (leggi tutti i contenuti).
Contro il ddl 503 Siliquini si sono subito espressi i Consigli Nazionali di ingegneri, architetti, geologi, agronomi, agrotecnici e tecnologi alimentari, secondo i quali il Testo unificato “contiene proposte, alcune anche di dettaglio (improprie in una legge di principi), che non sono condivise dalla maggior parte degli attori del sistema professionale ed in particolare dalle professioni tecniche” (leggi tutto).
Successivamente, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, con un proprio comunicato, ha espresso contrarietà alla proposta di legge. “Da oltre 10 anni l’on. Siliquini segue la riforma delle professioni - ha spiegato il Presidente dell’Assemblea dei Presidenti degli Ordini degli Ingegneri, Giuseppe Di Natale - ma è come se questo decennio (dal Congresso Nazionale a Ragusa del 2001) non fosse servito a nulla, data la pochezza della proposta e i notevoli punti di criticità che la stessa alimenta. Il voto unanime dell’Assemblea ha rinviato al mittente la proposta di legge come velleitaria e non idonea a risolvere i problemi delle professioni” (leggi tutto).
Dello stesso avviso gli Ingegneri Juniores, che si sono detti contrari al tentativo di istituire un Albo professionale che equipari titoli e competenze dei diplomati (geometri, periti industriali e periti agrari) e dei laureati attualmente iscritti alla sezione B degli Ordini degli Ingegneri. Gli Juniores hanno ribadito “la ferma volontà di rimanere all’interno degli Albi degli Ordini degli Ingegneri cui naturalmente sentono di appartenere per similitudine di formazione accademica” (leggi tutto).
I professionisti sono invece fiduciosi di giungere ad una riforma seguendo la strada tracciata dal Ministro della Giustizia, Angelino Alfano: nell’incontro del 15 aprile 2010 il Guardasigilli ha assicurato di voler snellire gli ordinamenti delle professioni, garantendo un’alta qualità delle prestazioni, tariffe chiare e trasparenti e assicurando prestigio e dignità ai professionisti (leggi tutto). Il 21 luglio i rappresentanti degli Ordini e dei Collegi professionali hanno consegnato al Ministro Alfano il documento unitario e condiviso contenente i principi e le linee guida che dovranno stare alla base della legge quadro di riforma: ripristino delle tariffe minime, copertura assicurativa obbligatoria, maggiore rigore nel controllo della deontologia e nell’esercizio del sistema disciplinare (leggi tutto).
Il tema della riforma sarà anche al centro del 55° Congresso nazionale degli Ingegneri. “Costruire il futuro del Sistema Italia, ruolo dell’Ingegneria e riforma delle professioni” è infatti il tema dell’evento in programma dall’8 al 10 settembre al teatro Carignano di Torino. Quella della riforma - spiega il CNI - è una partita non fine a se stessa ma giocata sul terreno ben più complesso dell’intero sistema economico sociale italiano, caratterizzato da profondi mutamenti. L’altro tema, inevitabilmente legato a quello della riforma, riguarda il ruolo degli ingegneri e dell’ingegneria italiana nelle dinamiche di sviluppo socio economiche del Paese.
Il ddl 503 - presentato all’inizio della legislatura (aprile 2008) ma sostituito da una nuova versione il 25 maggio 2010 - propone di accorpare Ordini e Collegi esistenti, relativi a professioni diverse ma attinenti alla stessa area, e di sopprimere la sezione «B» degli Ordini con il conseguente passaggio dei relativi iscritti nell’Ordine corrispondente al titolo. In tema di tariffe professionali, la proposta prevede che il compenso sia pattuito per iscritto, “avuto riguardo alle tariffe” stabilite dal Ministro della Giustizia. Le tariffe professionali, stabilite ogni triennio, indicheranno livelli minimi e massimi, non vincolanti in caso di determinazione consensuale (leggi tutti i contenuti).
Contro il ddl 503 Siliquini si sono subito espressi i Consigli Nazionali di ingegneri, architetti, geologi, agronomi, agrotecnici e tecnologi alimentari, secondo i quali il Testo unificato “contiene proposte, alcune anche di dettaglio (improprie in una legge di principi), che non sono condivise dalla maggior parte degli attori del sistema professionale ed in particolare dalle professioni tecniche” (leggi tutto).
Successivamente, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, con un proprio comunicato, ha espresso contrarietà alla proposta di legge. “Da oltre 10 anni l’on. Siliquini segue la riforma delle professioni - ha spiegato il Presidente dell’Assemblea dei Presidenti degli Ordini degli Ingegneri, Giuseppe Di Natale - ma è come se questo decennio (dal Congresso Nazionale a Ragusa del 2001) non fosse servito a nulla, data la pochezza della proposta e i notevoli punti di criticità che la stessa alimenta. Il voto unanime dell’Assemblea ha rinviato al mittente la proposta di legge come velleitaria e non idonea a risolvere i problemi delle professioni” (leggi tutto).
Dello stesso avviso gli Ingegneri Juniores, che si sono detti contrari al tentativo di istituire un Albo professionale che equipari titoli e competenze dei diplomati (geometri, periti industriali e periti agrari) e dei laureati attualmente iscritti alla sezione B degli Ordini degli Ingegneri. Gli Juniores hanno ribadito “la ferma volontà di rimanere all’interno degli Albi degli Ordini degli Ingegneri cui naturalmente sentono di appartenere per similitudine di formazione accademica” (leggi tutto).
I professionisti sono invece fiduciosi di giungere ad una riforma seguendo la strada tracciata dal Ministro della Giustizia, Angelino Alfano: nell’incontro del 15 aprile 2010 il Guardasigilli ha assicurato di voler snellire gli ordinamenti delle professioni, garantendo un’alta qualità delle prestazioni, tariffe chiare e trasparenti e assicurando prestigio e dignità ai professionisti (leggi tutto). Il 21 luglio i rappresentanti degli Ordini e dei Collegi professionali hanno consegnato al Ministro Alfano il documento unitario e condiviso contenente i principi e le linee guida che dovranno stare alla base della legge quadro di riforma: ripristino delle tariffe minime, copertura assicurativa obbligatoria, maggiore rigore nel controllo della deontologia e nell’esercizio del sistema disciplinare (leggi tutto).
Il tema della riforma sarà anche al centro del 55° Congresso nazionale degli Ingegneri. “Costruire il futuro del Sistema Italia, ruolo dell’Ingegneria e riforma delle professioni” è infatti il tema dell’evento in programma dall’8 al 10 settembre al teatro Carignano di Torino. Quella della riforma - spiega il CNI - è una partita non fine a se stessa ma giocata sul terreno ben più complesso dell’intero sistema economico sociale italiano, caratterizzato da profondi mutamenti. L’altro tema, inevitabilmente legato a quello della riforma, riguarda il ruolo degli ingegneri e dell’ingegneria italiana nelle dinamiche di sviluppo socio economiche del Paese.