
Piano Casa Calabria, applicabilità a rischio
NORMATIVA
Piano Casa Calabria, applicabilità a rischio
Il consigliere Pd Guccione mette sotto accusa la sostituzione automatica Dia – Scia, chiesta la correzione del testo di legge regionale
12/10/2010 - Potrebbe subire delle modifiche il Piano Casa della Calabria. Il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione, membro della Commissione per la tutela del territorio, ha chiesto di inserire all’ordine del giorno della prossima riunione l'audizione dell'Assessore con delega all'Urbanistica Pietro Aiello e dell'ingegnere Antonio Capristo del Dipartimento regionale ''Politiche della casa''.
Secondo Guccione la legge regionale per il rilancio dell’edilizia potrebbe non trovare applicazione sul territorio a causa dei titoli abilitativi richiesti per la realizzazione degli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione con premio volumetrico.
La Legge Regionale 21/2010 ha recepito le novità normative introdotte con la manovra estiva per la sostenibilità finanziaria e la competitività economica che, per incentivare l’avvio dei lavori edili, prevede la sostituzione della Dia, Denuncia di inizio attività, con la Scia.
La nuova procedura consente di far partire i lavori nello stesso giorno della segnalazione all’amministrazione competente. Col vecchio sistema era invece necessario attendere 30 giorni.
D’altra parte, ha fatto notare il consigliere Guccione, la sostituzione dei titoli abilitativi non è automatica. Nella nota diramata dall’ufficio legislativo del Ministero per la Semplificazione normativa, è infatti spiegato la Scia non prende il posto della Super-Dia. Non può quindi essere utilizzata per i lavori in cui, in base all’articolo 22 comma 3 del Dpr 380/2001, la Dia è alternativa al permesso di costruire.
Continuano quindi ad operare le leggi regionali previgenti con le quali è stata data la possibilità di realizzare interventi con Dia invece che con permesso di costruire. In base a questa considerazione, sottolinea Guccione, il Piano Casa potrebbe non trovare applicazione nelle province di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Crotone. Per consentire il rilancio dell’economia senza intoppi normativi diventa quindi necessario apportare alcune correzioni.
Nei giorni scorsi il consigliere ha inoltre evidenziato il generale flop delle leggi regionali sul Piano Casa che, ad eccezione di qualche realtà, non stanno producendo i risultati sperati per i vincoli introdotti.
La Calabria, ha lamentato Guccione, poteva fare tesoro degli errori commessi dalle altre regioni dando per esempio alla legge una copertura finanziaria o inserendo incentivi per l’adeguamento antisismico e misure di housing sociale.
Secondo Guccione la legge regionale per il rilancio dell’edilizia potrebbe non trovare applicazione sul territorio a causa dei titoli abilitativi richiesti per la realizzazione degli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione con premio volumetrico.
La Legge Regionale 21/2010 ha recepito le novità normative introdotte con la manovra estiva per la sostenibilità finanziaria e la competitività economica che, per incentivare l’avvio dei lavori edili, prevede la sostituzione della Dia, Denuncia di inizio attività, con la Scia.
La nuova procedura consente di far partire i lavori nello stesso giorno della segnalazione all’amministrazione competente. Col vecchio sistema era invece necessario attendere 30 giorni.
D’altra parte, ha fatto notare il consigliere Guccione, la sostituzione dei titoli abilitativi non è automatica. Nella nota diramata dall’ufficio legislativo del Ministero per la Semplificazione normativa, è infatti spiegato la Scia non prende il posto della Super-Dia. Non può quindi essere utilizzata per i lavori in cui, in base all’articolo 22 comma 3 del Dpr 380/2001, la Dia è alternativa al permesso di costruire.
Continuano quindi ad operare le leggi regionali previgenti con le quali è stata data la possibilità di realizzare interventi con Dia invece che con permesso di costruire. In base a questa considerazione, sottolinea Guccione, il Piano Casa potrebbe non trovare applicazione nelle province di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Crotone. Per consentire il rilancio dell’economia senza intoppi normativi diventa quindi necessario apportare alcune correzioni.
Nei giorni scorsi il consigliere ha inoltre evidenziato il generale flop delle leggi regionali sul Piano Casa che, ad eccezione di qualche realtà, non stanno producendo i risultati sperati per i vincoli introdotti.
La Calabria, ha lamentato Guccione, poteva fare tesoro degli errori commessi dalle altre regioni dando per esempio alla legge una copertura finanziaria o inserendo incentivi per l’adeguamento antisismico e misure di housing sociale.