Puglia, per eolico e fotovoltaico diventa obbligatoria la VIA
NORMATIVA
Puglia, per eolico e fotovoltaico diventa obbligatoria la VIA
Modificata la disciplina autorizzativa per gli impianti di produzione di energia superiori a 1 MW
14/10/2010 - Il Consiglio regionale pugliese ha modificato la disciplina della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Il disegno di legge “Modifica e integrazione della legge regionale 11 del 12 aprile 2001 ‘Norme sulla valutazione dell’impatto ambientale’” approvato prevede che gli impianti di produzione di energia con una produzione pari o superiore a 1 megawatt siano assoggettati a VIA. Tale limite era finora fissato a 10 MW. Sale a 3 MWe la soglia oltre la quale scatta l’obbligo di VIA per gli impianti ricadenti in aree industriali dismesse o integrati in edifici in aree produttive. Il testo prevede, inoltre, una ulteriore riduzione a 0,5 MWe del limite per gli impianti ricadenti in aree naturali protette o in aree di particolare pregio urbanistico ed agricolo.
Il “vulnus che ha costretto il governo ad adottare questa norme riparatrici, cerotto, come le ho più volte definitive, è stato creato dalla Corte Costituzionale” - ha detto l’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro.
Ricordiamo, infatti, che la Consulta ha bocciato le norme con cui la Regione aveva innalzato a 1 Mw il limite entro il quale era possibile installare nuovi impianti con Denuncia di Inizio Attività (DIA) in alternativa all’Autorizzazione Unica, e aveva vietato la localizzazione degli impianti fotovoltaici a terra e in zona agricola, privilegiando pensiline, serre e facciate di edifici (leggi tutto).
Il punto di partenza - si legge in un comunicato del Consiglio regionale - è la scelta politica della Puglia, fin dalla prima ora del governo Vendola, di puntare sullo sviluppo delle fonti alternative, in particolare dell’eolico e del fotovoltaico. Nel tempo i valori obiettivo sono risultati superiori a quelli stabiliti nel Piano energetico ambientale regionale (Pear).
Come si evince dalla relazione al ddl, ad oggi sono in produzione circa 250 MW di fotovoltaico, a fronte dei 200 fissati come obiettivo dal Pear, e sono autorizzati oltre 2.500 MW di eolico (a cui si aggiungono le richieste per altri 20.000 MW), a fronte di un obiettivo di 4.000 MW. Questo si traduce - prosegue la relazione - in un notevole impatto sul suolo e sul paesaggio, rendendo necessario:
- orientare i nuovi impianti fotovoltaici sul costruito (tetti delle abitazioni, capannoni, serre);
- limitare l’occupazione di suolo da parte dei nuovi impianti eolici industriali, preferendo l’off shore;
- favorire le nuove tecnologie quali, ad esempio, il solare termodinamico e la geotermia.
Le nuova legge ha una retroattività di 180 giorni, si applica quindi alle procedure in corso relative alle istanze presentate entro i 180 giorni precedenti l’entrata in vigore della legge. Restano in vigore le disposizioni precedenti per le procedure relative alle istanze presentate in epoca anteriore e comunque per le procedure per le quali sia stata convocata la Conferenza di servizi.
“Con questo provvedimento - ha sottolineato il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro - raggiungiamo un duplice obiettivo: da un lato diamo una nuova normativa che tiene conto del rispetto delle aree di rilevanza ambientale, e dall’altro diamo un nuovo slancio allo sviluppo delle energie alternative, indirizzandole sul fotovoltaico strutturale”. “E questo slancio - ha aggiunto Decaro - parte oggi, con la semplificazione dell’iter autorizzativo, e spero si possa completare con il finanziamento degli interventi sui tetti a partire dagli edifici pubblici, le scuole, gli ospedali, gli alloggi dell’istituto autonomo di case popolari”.
Una parte importante del dibattito ha riguardato il recepimento. da parte della regione Puglia, delle Linee Guida Nazionali per le rinnovabili. Il capogruppo Decaro ha detto che la legge arriverà entro i prossimi 60 giorni mentre, successivamente, verrà proposta una “legge quadro sulle rinnovabili che consenta uno sviluppo delle energie alternative sempre più in armonia con il paesaggio”.
Sulla necessità di una legge quadro che riordini la materia dell’energia è d’accordo il coordinatore regionale de La Puglia Prima di Tutto, Salvatore Greco, che ha però ricordato che l’opposizione chiedeva da anni “norme che regolamentino il settore, dal momento che, mentre il governatore Nichi Vendola girava l’Italia vantandosi di aver fatto di questa regione l’avanguardia delle energie rinnovabili, le campagne e i territori della regione venivano fatti oggetto di scempio ambientale”.
Il disegno di legge “Modifica e integrazione della legge regionale 11 del 12 aprile 2001 ‘Norme sulla valutazione dell’impatto ambientale’” approvato prevede che gli impianti di produzione di energia con una produzione pari o superiore a 1 megawatt siano assoggettati a VIA. Tale limite era finora fissato a 10 MW. Sale a 3 MWe la soglia oltre la quale scatta l’obbligo di VIA per gli impianti ricadenti in aree industriali dismesse o integrati in edifici in aree produttive. Il testo prevede, inoltre, una ulteriore riduzione a 0,5 MWe del limite per gli impianti ricadenti in aree naturali protette o in aree di particolare pregio urbanistico ed agricolo.
Il “vulnus che ha costretto il governo ad adottare questa norme riparatrici, cerotto, come le ho più volte definitive, è stato creato dalla Corte Costituzionale” - ha detto l’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro.
Ricordiamo, infatti, che la Consulta ha bocciato le norme con cui la Regione aveva innalzato a 1 Mw il limite entro il quale era possibile installare nuovi impianti con Denuncia di Inizio Attività (DIA) in alternativa all’Autorizzazione Unica, e aveva vietato la localizzazione degli impianti fotovoltaici a terra e in zona agricola, privilegiando pensiline, serre e facciate di edifici (leggi tutto).
Il punto di partenza - si legge in un comunicato del Consiglio regionale - è la scelta politica della Puglia, fin dalla prima ora del governo Vendola, di puntare sullo sviluppo delle fonti alternative, in particolare dell’eolico e del fotovoltaico. Nel tempo i valori obiettivo sono risultati superiori a quelli stabiliti nel Piano energetico ambientale regionale (Pear).
Come si evince dalla relazione al ddl, ad oggi sono in produzione circa 250 MW di fotovoltaico, a fronte dei 200 fissati come obiettivo dal Pear, e sono autorizzati oltre 2.500 MW di eolico (a cui si aggiungono le richieste per altri 20.000 MW), a fronte di un obiettivo di 4.000 MW. Questo si traduce - prosegue la relazione - in un notevole impatto sul suolo e sul paesaggio, rendendo necessario:
- orientare i nuovi impianti fotovoltaici sul costruito (tetti delle abitazioni, capannoni, serre);
- limitare l’occupazione di suolo da parte dei nuovi impianti eolici industriali, preferendo l’off shore;
- favorire le nuove tecnologie quali, ad esempio, il solare termodinamico e la geotermia.
Le nuova legge ha una retroattività di 180 giorni, si applica quindi alle procedure in corso relative alle istanze presentate entro i 180 giorni precedenti l’entrata in vigore della legge. Restano in vigore le disposizioni precedenti per le procedure relative alle istanze presentate in epoca anteriore e comunque per le procedure per le quali sia stata convocata la Conferenza di servizi.
“Con questo provvedimento - ha sottolineato il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro - raggiungiamo un duplice obiettivo: da un lato diamo una nuova normativa che tiene conto del rispetto delle aree di rilevanza ambientale, e dall’altro diamo un nuovo slancio allo sviluppo delle energie alternative, indirizzandole sul fotovoltaico strutturale”. “E questo slancio - ha aggiunto Decaro - parte oggi, con la semplificazione dell’iter autorizzativo, e spero si possa completare con il finanziamento degli interventi sui tetti a partire dagli edifici pubblici, le scuole, gli ospedali, gli alloggi dell’istituto autonomo di case popolari”.
Una parte importante del dibattito ha riguardato il recepimento. da parte della regione Puglia, delle Linee Guida Nazionali per le rinnovabili. Il capogruppo Decaro ha detto che la legge arriverà entro i prossimi 60 giorni mentre, successivamente, verrà proposta una “legge quadro sulle rinnovabili che consenta uno sviluppo delle energie alternative sempre più in armonia con il paesaggio”.
Sulla necessità di una legge quadro che riordini la materia dell’energia è d’accordo il coordinatore regionale de La Puglia Prima di Tutto, Salvatore Greco, che ha però ricordato che l’opposizione chiedeva da anni “norme che regolamentino il settore, dal momento che, mentre il governatore Nichi Vendola girava l’Italia vantandosi di aver fatto di questa regione l’avanguardia delle energie rinnovabili, le campagne e i territori della regione venivano fatti oggetto di scempio ambientale”.