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Bonus 55%: la proroga potrebbe arrivare col 'Milleproroghe'

Bonus 55%: la proroga potrebbe arrivare col 'Milleproroghe'

Possibile ripescaggio per la proroga oltre il 2010 della detrazione fiscale esclusa dalla Legge di stabilità

Vedi Aggiornamento del 19/11/2010
di Rossella Calabrese
11/11/2010 - ULTIM'ORA. Potrebbe entrare nel decreto milleproroghe di fine anno la proroga della detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, in scadenza il il 31 dicembre 2010.

Nel pomeriggio di oggi, il relatore alla Finanziaria, Marco Milanese (Pdl), in qualità di consigliere economico del ministro dell'economia Giulio Tremonti, ha affermato che “il Governo sta pensando di inserire il bonus del 55% nel decreto milleproroghe”.

Ieri sera il vice ministro all’Economia, Giuseppe Vegas aveva annunciato che “la proroga al 2011 della detrazione Irpef del 55% sulle spese per l’efficientamento energetico degli edifici non trova spazio nella Legge di stabilità”. Il maxiemendamento del Governo alla Legge di Stabilità 2011 (ex Finanziaria), presentato in Commissione Bilancio della Camera, contiene misure di sviluppo per circa 5,5 miliardi di euro, invece che per 7 miliardi, come previsto inizialmente. Sotto la scure sarebbe finita anche la detrazione del 55%.

Inoltre, in Commissione Bilancio della Camera, è stato riammesso l’emendamento alla Legge di stabilità, presentato dal Partito Democratico a firma della capogruppo in commissione Ambiente, Raffaella Mariani, che prevede un bonus fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.
 
La proroga del bonus del 55% era stata formalmente chiesta nei giorni scorsi dalle Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera (leggi tutto), e auspicata ieri anche da Futuro e Libertà. Benedetto Della Vedova (Fli) ha spiegato che la misura funziona egregiamente, incentiva in modo virtuoso un settore economico importante, fa emergere il lavoro nero, con risultati straordinari in termini di risparmio energetico. Secondo i calcoli del Fli - ha detto Della Vedova - il costo della misura è di circa 400 milioni, “ma gli analisti ci spiegano che se uno allarga un pò i conti si accorge che la misura sostanzialmente non ha costo”.

Di “saldo quanto meno alla pari” aveva parlato a fine ottobre il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, annunciando che il Ministero dell’Economia e quello dello Sviluppo Economico erano al lavoro per prorogare la detrazione del 55%. “Speriamo di riuscire a prorogare questa misura nonostante le difficoltà di bilancio - aveva detto Saglia -, magari con regole più selettive” (leggi tutto). Prima di Saglia, all’inizio di ottobre, anche il sottosegretario all’Economia e Finanze, Luigi Casero, si era detto fiducioso sulla possibilità di prorogare la detrazione del 55% oltre il 2010 (leggi tutto).
 

I commenti all'esclusione della proroga dalla Legge di Stabilità
Per il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, la mancata proroga della detrazione è una “decisione profondamente negativa per il comparto”. “Il taglio del bonus del 55% - afferma il CNAPPC - e il drastico ridimensionamento dei fondi destinati al Ministero dell’Ambiente confermano l’incapacità della politica italiana di guardare lontano: i due provvedimenti, se confermati, risponderebbero ad una mera logica di risparmio nel brevissimo periodo”. “Questi provvedimenti - si legge ancora nel comunicato - contribuiranno, se possibile, a peggiorare ulteriormente le condizioni del settore edilizio, professionisti ed imprese”.

“Rinunciare alla detrazione fiscale del 55% non è risparmio ma è compromettere inutilmente il futuro ambientale di questo paese ed assestare un altro duro colpo all’occupazione”. Così Antonio Correale, Segretario Generale di FeNEAL UIL. “Il risparmio energetico - afferma Correale - non è un lusso del presente, è uno dei capitoli fondamentali dello sviluppo del Paese. Togliere il mattone dell’incentivo del 55% dalla costruzione di un nuovo modo di concepire l’edilizia e l’ambiente vuol dire ancora una volta prenotarsi per l’ennesimo ritardo strutturale del nostro Paese”.

“Francamente demenziale”. Così il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, ha definito la decisione del governo di non prorogare la detrazione. Secondo Bersani, la cancellazione del bonus “non mancherà di suscitare proteste” tra gli addetti alle costruzioni.

Per Federconsumatori, quella di abolire l’agevolazione del 55% è “una scelta davvero inaccettabile e poco lungimirante”. “Secondo quale logica, in piena crisi economica, e di fronte ai continui aumenti dei costi di alcuni prodotti energetici - si chiede l’Associazione -, si sceglie di tagliare i fondi destinati ad incentivare e far crescere, nel nostro Paese, la cultura del risparmio energetico? Si tratta di un’operazione che conferma, ancora una volta, la politica miope ed iniqua portata avanti da questo Governo, che dimostra, di giorno in giorno, la mancata volontà di investire sul futuro della nostra economia e dell’intero Paese”.

“Com’è possibile cancellare un provvedimento virtuoso che ha creato lavoro, permesso di ridurre le bollette energetiche, riqualificato case e edifici? Le detrazioni del 55% sono sicuramente il più lungimirante intervento di sviluppo sostenibile introdotto negli ultimi anni in Italia. Sarebbe un gravissimo errore cancellarlo e provocherebbe danni assai rilevanti per le imprese e le famiglie. Così il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, commenta l’ipotesi che le detrazioni del 55% non compaiano nella legge di stabilità 2011. “Se il Ministero dell’Economia confermerà la sparizione degli incentivi a partire da gennaio faremo sentire la nostra voce insieme a quella di molti altri. A pensarla come noi, infatti, ci sono imprenditori, costruttori e associazioni dei consumatori pronti a scendere in piazza”.

Non rinnovare le detrazioni del 55% è “una scelta incomprensibile che avrà ricadute devastanti sul tessuto industriale della Piccola e Media impresa italiana (1 Miliardo di Euro di fatturato in meno previsto per il 2011 solo per il sistema serramenti), sull’occupazione non tutelata dagli ammortizzatori sociali (8.000 i posti di lavoro che il comparto serramenti stima di perdere l’anno prossimo), sul bilancio energetico e ambientale del nostro Paese e sulle casse dello Stato”. Lo afferma Pietro Gimelli, Direttore Generale UNCSAAL. “Nei prossimi giorni Uncsaal e FederlegnoArredo produrranno una mozione ufficiale che sarà veicolata a tutti i rappresentanti delle istituzioni coinvolte e condivisa attraverso internet con le migliaia di operatori e consumatori che già hanno aderito in massa alle precedenti battaglie per salvare il 55%, con l’auspicio che il Governo sappia e voglia trovare al più presto il modo di modificare questa decisione.

“Un dietrofront inspiegabile del Governo, che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio il sistema industriale”. Così Rosario Messina, presidente di FederlegnoArredo, commenta la decisione del Governo di togliere dal maxiemendamento alla Finanziaria 2011 la proroga alle detrazioni del 55%. “Non riteniamo giustificabile eliminare misure così importanti per rivitalizzare il sistema - prosegue Messina - proprio in un momento di crisi e instabilità dei mercati. La decisione appare ancor più grave e incomprensibile alla luce dei risultati positivi finora registrati grazie a questa misura, in particolare a sostegno del processo di emersione dell’economia”.
 
“Il bonus del 55% per la riqualificazione energetica è uno strumento di rilancio strategico per il comparto dei serramenti e per l’intero settore - afferma Alberto Lualdi, presidente di EdilegnoArredo - una scelta necessaria per riqualificare il patrimonio immobiliare italiano e ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera”.

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