
Piano Casa Umbria, ampliamenti al 25% nella formula rinnovata
NORMATIVA
Piano Casa Umbria, ampliamenti al 25% nella formula rinnovata
Interventi anche in area agricola, premio volumetrico del 35% per le demolizioni e ricostruzioni
Vedi Aggiornamento
del 09/01/2012
07/01/2011 - Il nuovo Piano Casa riscuote i primi pareri favorevoli a dispetto di quanti già parlano del suo fallimento. Merito dei maggiori margini di ampliamento secondo l’Assessore regionale all’urbanistica Silvano Rometti, che ha risposto alle critiche sulla Legge Regionale 27/2010 per la modifica e la proroga della precedente norma sul Piano Casa scaduta il 31 dicembre scorso.
Sono state apportate modifiche sostanziali alla precedente normativa posticipando il limite temporale fino al 2012, mantenendo le norme senza scadenza, e ridefinendo gli interventi per il miglioramento della qualità architettonica.
Le possibilità di ampliamento sono state aumentate dal 20% al 25% fino ad un massimo di 80 mq.
Si è posta particolare attenzione all’attuazione della L.R. 17/2008, che favorisce interventi in materia di sostenibilità ambientale degli edifici, anche ricadenti in zona agricola. La nuova legge prevede infatti di incrementare l’indice di edificazione stabilito dai Piani comunali del 25% per gli edifici classificati in classe A e del 15% per edifici classificati in classe B. Analoghe premialità sono concesse per la ristrutturazione di edifici che conseguono la certificazione di sostenibilità ambientale.
Sono state poi incluse le aree agricole. A eccezione degli edifici di interesse storico o architettonico, su quelli esistenti prima del 1997 possono essere effettuati ampliamenti di 100 mq. anche nel caso che la superficie complessiva dello stesso edificio ecceda il limite di 450 mq. e quindi derogando alla L.R. 11/2005. Per le abitazioni successive al 1997 il limite di ampliamento è fissato al 25%, fino a 80 mq.
Le demolizioni e ricostruzioni sono consentite fino al 35% a fronte del precedente 25%. Il limite può essere incrementato di un ulteriore 5% nel caso vengano realizzati locali adibiti ad asili nido e ad altre funzioni socio culturali. Gli interventi devono essere effettuati attraverso Piani attuativi o Programmi urbanistici, finalizzati alla riqualificazione, che possono prevedere di incrementare di 3,50 ml le altezze massime di edificazione.
Il nuovo Piano casa si applica anche alle attività commerciali escludendo le medie e grandi strutture di vendita, centri e poli commerciali. In questi insediamenti l’incremento della SUC può raggiungere il 30%, che può aumentare di un ulteriore 10% in caso di installazione di impianti fotovoltaici e di sostituzione di tutte le coperture in amianto. Un altro 10% è concesso a fronte della bonifica delle aree inquinate. Anche per questi interventi è consentito l’incremento di 3,50 ml dell’altezza di edificazione oltre i limiti stabiliti dai piani in vigore.
Secondo Rometti, non è realistico pensare che il Piano Casa possa da solo rilanciare le costruzioni, in crisi per mancanza di una politica nazionale delle infrastrutture e delle opere pubbliche, da un mercato edilizio saturo di nuove abitazioni e dalla scarsità di risorse pubbliche da destinare agli investimenti degli enti territoriali.
La nuova legge ha incassato anche il giudizio positivo dell’Assessore alle Politiche della casa, Stefano Vinti secondo il quale, nonostante i tagli del Governo centrale, vengono incentivati gli investimenti attraverso meccanismi premiali più permissivi.
Sono state apportate modifiche sostanziali alla precedente normativa posticipando il limite temporale fino al 2012, mantenendo le norme senza scadenza, e ridefinendo gli interventi per il miglioramento della qualità architettonica.
Le possibilità di ampliamento sono state aumentate dal 20% al 25% fino ad un massimo di 80 mq.
Si è posta particolare attenzione all’attuazione della L.R. 17/2008, che favorisce interventi in materia di sostenibilità ambientale degli edifici, anche ricadenti in zona agricola. La nuova legge prevede infatti di incrementare l’indice di edificazione stabilito dai Piani comunali del 25% per gli edifici classificati in classe A e del 15% per edifici classificati in classe B. Analoghe premialità sono concesse per la ristrutturazione di edifici che conseguono la certificazione di sostenibilità ambientale.
Sono state poi incluse le aree agricole. A eccezione degli edifici di interesse storico o architettonico, su quelli esistenti prima del 1997 possono essere effettuati ampliamenti di 100 mq. anche nel caso che la superficie complessiva dello stesso edificio ecceda il limite di 450 mq. e quindi derogando alla L.R. 11/2005. Per le abitazioni successive al 1997 il limite di ampliamento è fissato al 25%, fino a 80 mq.
Le demolizioni e ricostruzioni sono consentite fino al 35% a fronte del precedente 25%. Il limite può essere incrementato di un ulteriore 5% nel caso vengano realizzati locali adibiti ad asili nido e ad altre funzioni socio culturali. Gli interventi devono essere effettuati attraverso Piani attuativi o Programmi urbanistici, finalizzati alla riqualificazione, che possono prevedere di incrementare di 3,50 ml le altezze massime di edificazione.
Il nuovo Piano casa si applica anche alle attività commerciali escludendo le medie e grandi strutture di vendita, centri e poli commerciali. In questi insediamenti l’incremento della SUC può raggiungere il 30%, che può aumentare di un ulteriore 10% in caso di installazione di impianti fotovoltaici e di sostituzione di tutte le coperture in amianto. Un altro 10% è concesso a fronte della bonifica delle aree inquinate. Anche per questi interventi è consentito l’incremento di 3,50 ml dell’altezza di edificazione oltre i limiti stabiliti dai piani in vigore.
Secondo Rometti, non è realistico pensare che il Piano Casa possa da solo rilanciare le costruzioni, in crisi per mancanza di una politica nazionale delle infrastrutture e delle opere pubbliche, da un mercato edilizio saturo di nuove abitazioni e dalla scarsità di risorse pubbliche da destinare agli investimenti degli enti territoriali.
La nuova legge ha incassato anche il giudizio positivo dell’Assessore alle Politiche della casa, Stefano Vinti secondo il quale, nonostante i tagli del Governo centrale, vengono incentivati gli investimenti attraverso meccanismi premiali più permissivi.