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Appalti agevolati per chi investe sulla sicurezza
SICUREZZA
Appalti agevolati per chi investe sulla sicurezza
Miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori tra i criteri di valutazione delle offerte
17/01/2010 - Incentivi alle imprese che investono sulla sicurezza, agevolazioni negli appalti e istituzione di un fondo ad hoc. Sono le proposte della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, presentate mercoledì scorso in Senato.
Secondo il gruppo di lavoro, coordinato dal senatore Enzo De Luca, il miglioramento delle condizioni di sicurezza nel cantiere dovrebbe essere inserito tra i criteri di valutazione delle offerte presentate per l’aggiudicazione di un appalto, con l’attribuzione di un punteggio uguale a quello relativo al tempo di esecuzione dei lavori.
La Commissione ha sottoposto al secondo ramo del Parlamento l’istituzione di un premio di sicurezza, calcolabile in una percentuale pari allo 0,50 per cento dell’importo totale dei lavori e da corrispondere, previa verifica del responsabile del procedimento, alle imprese aggiudicatarie degli appalti che abbiano applicato tutti gli obblighi previsti in tema di sicurezza.
Proposta anche la riduzione della cauzione definitiva per le imprese che abbiano eletto il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o adottato adeguate politiche per la tutela della salute, formazione specifica, valutazione dello stress da lavoro correlato.
Tra le iniziative c’è anche l’istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di un “fondo per la vita” cui far accedere le imprese edili che intendano effettuare investimenti per la tutela della sicurezza nei propri cantieri.
Dalle rilevazioni effettuate sono state riscontrate criticità nel sistema appalti e subappalti. Il modello di sviluppo seguito prevede infatti la frammentazione del processo produttivo e l’esternalizzazione delle produzioni. Inoltre, con il criterio del massimo ribasso, che spesso viene preferito a quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, le imprese partecipanti sono inoltre chiamate ad abbattere tutti i costi, con ripercussioni negative sulla sicurezza.
Completa il quadro un sistema di controlli spesso inefficace. Spesso le verifiche sono delegate ai subappaltatori. Al contrario, dovrebbe essere il committente ad organizzare l’ambiente di lavoro per le aziende terziste, valutando i rischi e coordinando la logistica.
Una soluzione, proposta dall’Ance, potrebbe essere l’introduzione del sistema di qualificazione delle imprese con la patente a punti per l’edilizia.
Secondo il gruppo di lavoro, coordinato dal senatore Enzo De Luca, il miglioramento delle condizioni di sicurezza nel cantiere dovrebbe essere inserito tra i criteri di valutazione delle offerte presentate per l’aggiudicazione di un appalto, con l’attribuzione di un punteggio uguale a quello relativo al tempo di esecuzione dei lavori.
La Commissione ha sottoposto al secondo ramo del Parlamento l’istituzione di un premio di sicurezza, calcolabile in una percentuale pari allo 0,50 per cento dell’importo totale dei lavori e da corrispondere, previa verifica del responsabile del procedimento, alle imprese aggiudicatarie degli appalti che abbiano applicato tutti gli obblighi previsti in tema di sicurezza.
Proposta anche la riduzione della cauzione definitiva per le imprese che abbiano eletto il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o adottato adeguate politiche per la tutela della salute, formazione specifica, valutazione dello stress da lavoro correlato.
Tra le iniziative c’è anche l’istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di un “fondo per la vita” cui far accedere le imprese edili che intendano effettuare investimenti per la tutela della sicurezza nei propri cantieri.
Dalle rilevazioni effettuate sono state riscontrate criticità nel sistema appalti e subappalti. Il modello di sviluppo seguito prevede infatti la frammentazione del processo produttivo e l’esternalizzazione delle produzioni. Inoltre, con il criterio del massimo ribasso, che spesso viene preferito a quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, le imprese partecipanti sono inoltre chiamate ad abbattere tutti i costi, con ripercussioni negative sulla sicurezza.
Completa il quadro un sistema di controlli spesso inefficace. Spesso le verifiche sono delegate ai subappaltatori. Al contrario, dovrebbe essere il committente ad organizzare l’ambiente di lavoro per le aziende terziste, valutando i rischi e coordinando la logistica.
Una soluzione, proposta dall’Ance, potrebbe essere l’introduzione del sistema di qualificazione delle imprese con la patente a punti per l’edilizia.