Ecodesign, con l’Ue verso la progettazione eco-compatibile
NORMATIVA
Ecodesign, con l’Ue verso la progettazione eco-compatibile
Il decreto farà da quadro a misure successive studiate in base alle singole categorie di prodotti
10/02/2011 - Nuovi scenari per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia. Il Consiglio dei Ministri, riunito ieri, ha esaminato la bozza di decreto legislativo per il recepimento della Direttiva 2009/125/CE. La disposizione mette in evidenza l’impatto ambientale generato dall’utilizzo di prodotti come finestre, isolanti e rubinetti, ma anche la possibilità di ridurre i consumi a fronte di diverse impostazioni nella progettazione.
In base alle richieste di Bruxelles, lo schema di decreto legislativo analizzato dal CdM individua specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia. Si tratta di una versione aggiornata del testo approvato a metà novembre e passato all’esame del Senato con qualche osservazione.
Nella nuova versione si specifica che le definizioni di riutilizzo, riciclaggio, recupero e rifiuto pericoloso si riferiscono solo ai prodotti connessi all’energia e non interferiscono con l’applicazione del D.lgs 152/2006 recante norme in materia ambientale.
Secondo il ddl, al termine del loro utilizzo i prodotti connessi all’energia possono essere usati nuovamente con lo stesso scopo per cui erano stati concepiti.
Il riciclo non può implicare il recupero di energia che, al contrario, deve avvenire con l’incenerimento diretto, in modo da poter recuperare il calore.
Dato il limite di tempo imposto dall’Unione Europea per il recepimento della direttiva, il testo costituisce un quadro normativo per le successive misure relative alle singole categorie di prodotti.
Le nuove norme provocheranno infatti un impatto sul settore produttivo, in particolare sulle piccole e medie imprese. Sarà quindi necessario un tempo maggiore per l’avvio di consultazioni e l’adozione di specifiche mirate in base ai diversi settori produttivi.
In base alle richieste di Bruxelles, lo schema di decreto legislativo analizzato dal CdM individua specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia. Si tratta di una versione aggiornata del testo approvato a metà novembre e passato all’esame del Senato con qualche osservazione.
Nella nuova versione si specifica che le definizioni di riutilizzo, riciclaggio, recupero e rifiuto pericoloso si riferiscono solo ai prodotti connessi all’energia e non interferiscono con l’applicazione del D.lgs 152/2006 recante norme in materia ambientale.
Secondo il ddl, al termine del loro utilizzo i prodotti connessi all’energia possono essere usati nuovamente con lo stesso scopo per cui erano stati concepiti.
Il riciclo non può implicare il recupero di energia che, al contrario, deve avvenire con l’incenerimento diretto, in modo da poter recuperare il calore.
Dato il limite di tempo imposto dall’Unione Europea per il recepimento della direttiva, il testo costituisce un quadro normativo per le successive misure relative alle singole categorie di prodotti.
Le nuove norme provocheranno infatti un impatto sul settore produttivo, in particolare sulle piccole e medie imprese. Sarà quindi necessario un tempo maggiore per l’avvio di consultazioni e l’adozione di specifiche mirate in base ai diversi settori produttivi.