Rinnovabili, nel 2011 il Veneto frena sulle autorizzazioni
Salve le istanze per l’installazione di impianti fotovoltaici presentate prima della finanziaria regionale
23/03/2011 - Il Veneto pone dei paletti alle rinnovabili. È in vigore da oggi la Legge Finanziaria Regionale 7/2011, che blocca fino all’emanazione di specifiche norme, ma non oltre il 31 dicembre 2011, le installazioni di impianti fotovoltaici, a biomasse, biogas e bioliquidi di grandi o medie dimensioni. La disposizione contiene una deroga solo per le autorizzazioni di impianti fotovoltaici presentate prima dell’approvazione della legge.
In base all’articolo 4 della finanziaria regionale, non potranno essere rilasciate nuove autorizzazioni fino a che non vengano emanati il decreto ministeriale previsto dalla Legge 13/2009, recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e protezione ambientale, e un piano energetico regionale.
Il limite, che riguarda impianti fotovoltaici a terra in area agricola di potenza di picco superiore a 200kWp, impianti alimentati da biomassa di potenza elettrica superiore a 500kWe, ma anche alimentati da biogas e bioliquidi di potenza elettrica superiore a 1000kWe, non potrà comunque superare il 31 dicembre 2011.
Ai sensi della 13/2009, che ha convertito il DL 208/2008, e degli impegni presi con l’Unione Europea, entro la fine di maggio 2009 il Ministero dello Sviluppo Economico avrebbe dovuto varare un decreto con cui ripartire tra le regioni l’incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili, utile a raggiungere entro il 2020 il 17% del consumo interno lordo.
Il divieto non vale per le istanze di autorizzazione di impianti fotovoltaici presentate prima dell’entrata in vigore della legge finanziaria. Non essendoci disposizioni transitorie per le altre fonti di energia, si potrebbe quindi temere che le autorizzazioni inerenti ad impianti alimentari da biomasse, biogas e bioliquidi potrebbero essere bloccate in itinere.
La legge finanziaria autorizza inoltre la Giunta non solo ad effettuare studi per verificare il potenziale di sviluppo sostenibile nella produzione di energia rinnovabile, ma anche a individuare le aree non idonee all’installazione degli impianti, così come previsto dalle Linee Guida nazionali - DM 10 settembre 2010.