Si blocca il nuovo Piano Casa del Lazio
NORMATIVA
Si blocca il nuovo Piano Casa del Lazio
In Commissione 2mila emendamenti, gli imprenditori chiedono approvazione entro aprile
Vedi Aggiornamento
del 05/08/2011
24/03/2011 - Sembra bloccato l’iter del nuovo Piano Casa nel Lazio. La bozza di decreto legge è ancora in Commissione Urbanistica, che finora ha approvato solo il primo articolo della norma.
Una delle cause del rallentamento può essere individuata nella presentazione di oltre 2 mila emendamenti da parte dell’opposizione e dal mancato raggiungimento del numero legale durante alcune riunioni della Commissione.
Preoccupati gli imprenditori, che vedono sfumare le occasioni per il rilancio del settore edile e chiedono una velocizzazione dei tempi per arrivare all’approvazione entro la fine di aprile.
Positivo il vicepresidente delle Regione, Luciano Ciocchetti, che oltre a prevedere una durata triennale per il nuovo Piano Casa, annuncia la liberalizzazione dei cambi di destinazioni d’uso nelle aree dismesse.
Sulla base dello scarso interesse suscitato dalla Legge Regionale 21/2009, la nuova proposta contiene maggiori semplificazioni e aprendo nuove possibilità di intervento in area agricola e sugli edifici a destinazione non residenziale.
Gli ampliamenti sono estesi a edifici di dimensioni maggiori rispetto a quelle previste dalla legge precedente. Allo stesso tempo, la norma consente la monetizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria impossibili da realizzare.
Sulla scia della L.R. 21/2009, la nuova proposta mantiene l’attenzione sull’housing sociale. Nei Comuni con più di 250 mila abitanti è infatti previsto l'obbligo di reperire aree per la costruzione di alloggi sociali. Le aree devono essere cedute gratuitamente con una quota di edificabilità non inferiore al 70%, mentre resta a disposizione del proprietario il restante 30%.
Una delle cause del rallentamento può essere individuata nella presentazione di oltre 2 mila emendamenti da parte dell’opposizione e dal mancato raggiungimento del numero legale durante alcune riunioni della Commissione.
Preoccupati gli imprenditori, che vedono sfumare le occasioni per il rilancio del settore edile e chiedono una velocizzazione dei tempi per arrivare all’approvazione entro la fine di aprile.
Positivo il vicepresidente delle Regione, Luciano Ciocchetti, che oltre a prevedere una durata triennale per il nuovo Piano Casa, annuncia la liberalizzazione dei cambi di destinazioni d’uso nelle aree dismesse.
Sulla base dello scarso interesse suscitato dalla Legge Regionale 21/2009, la nuova proposta contiene maggiori semplificazioni e aprendo nuove possibilità di intervento in area agricola e sugli edifici a destinazione non residenziale.
Gli ampliamenti sono estesi a edifici di dimensioni maggiori rispetto a quelle previste dalla legge precedente. Allo stesso tempo, la norma consente la monetizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria impossibili da realizzare.
Sulla scia della L.R. 21/2009, la nuova proposta mantiene l’attenzione sull’housing sociale. Nei Comuni con più di 250 mila abitanti è infatti previsto l'obbligo di reperire aree per la costruzione di alloggi sociali. Le aree devono essere cedute gratuitamente con una quota di edificabilità non inferiore al 70%, mentre resta a disposizione del proprietario il restante 30%.